Trend, sfide, duetti, balletti, gag comiche, tutorial e pov (video in prima persona dove si esprimono punti di vista) impegnano gli utenti in brevi video dai 30 ai 60 secondi realizzati con l’obiettivo di divertirsi e di intrattenere.
Ma le potenzialità di quest’app sono ancora tutte da scoprire. Ad esempio il suo utilizzo nell’ambito politico è ancora da definire. Ne è un esempio il caso della Colombia dove il popolare tiktoker Rodolfo Hernández per poco non batteva il nuovo presidente Gustavo Petro, che lo ha invece sconfitto nel ballottaggio dello scorso 19 giugno.
La risposta immediata è certamente no, se per informazione intendiamo dare una notizia comprovata dalle fonti in modo esauriente. Il rischio è la generalizzazione, la visione limitata, naturalmente la superficialità. Forse ha influito anche questo nell’annuncio dello scorso marzo di introdurre sulla piattaforma video della durata di 10 minuti, oltre naturalmente alle ragioni di concorrenza, il cui successo però è tutto da verificare. Non è difficile ipotizzare che a breve i grandi editori investiranno in questa app.
Perché? I numeri parlano chiaro Titk Tok ha cavalcato in pochissimi anni l’hit parade dei social, oggi è il 6° più usato al mondo (Report 2022 di We Are Social).


