Occorre anche recepire la direttiva europea sul salario minimo.
Spesso non siamo stati molto ascoltati dal governo. Vogliamo essere coinvolti prima che si prendano le decisioni, non aspetteremo ottobre per vedere cosa succede.
Vogliamo discutere la prossima legge di Bilancio con i lavoratori e se necessario attivarci con la mobilitazione. Essere chiamati il giorno prima del Consiglio dei ministri che prende le decisioni senza ascoltarci non serve a nessuno.
Non c’è più tempo di aspettare, siamo di fronte a cambiamenti epocali e non agire oggi vuol dire condannare il nostro Paese e il sistema industriale a una regressione.”
