Se lasciate il Governo non ci sarà più nessuna alleanza.
In realtà, se il M5S continuerà ad appoggiare questo Governo, forse ci sarà ancora l’alleanza ma di sicuro non più il M5S. E sarebbe raggiunto l’obiettivo di Draghi.
Il ministro della cultura a vita si è accodato a tutti gli altri draghiani che, a partire da Di Maio, evocano il diluvio universale, l’invasione delle cavallette, e pure quella degli alieni di cui saranno certificate la presenza e la crudeltà proprio per rendere indispensabile preservare il governo così com’è fino alla fine dei giorni infausti che, però, i nostri ministri, migliori tra i migliori, sapranno moltiplicare come i pani e i pesci del Vangelo. Ci sarà, insomma, sempre un’emergenza tale da giustificare un “Draghi è per sempre”.
Ci sono Draghi e i Draghi Boys, Giavazzi e i Giavazzi boys, Di Maio e i Di Maio boys e Franceschini e i Franceschini boys da sistemare.
Questa è una triste storia di pochezza che si intreccia con uno dei periodi più difficili della Storia in cui, come oggi ha detto Papa Francesco, ci vorrebbero ‘statisti saggi” e non poltronari.


