La crisi delle sale approda in Parlamento

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La crisi delle sale cinematografiche approda in Parlamento. È stata presentata a firma dei senatori Gasparri (Forza Italia), Zanda (Pd), De Petris (Misto Leu), Quagliariello (Misto Italia al centro), Di Nicola (Ipf), Cangini (Fi), Marcucci, Rampi e Iorio (Pd), una mozione tesa a tutelare l’attività delle sale cinematografiche, messe a dura prova dall’emergenza Covid e anche dalla trasformazione del sistema di distribuzione. In particolare, la mozione, la prima ad occuparsi della materia, chiede che si garantisca una adeguata finestra temporale, di 180 giorni, a protezione dell’uscita dei film in sala nei prossimi tre anni.

Ciò per evitare che il passaggio immediato dei film sulle piattaforme o su altri canali distributivi accentui la difficoltà drammatica delle sale cinematografiche. Il cinema in sala rappresenta un fatto di rilevanza sociale e culturale fondamentale, che dà identità alla vita delle città e che rappresenta anche un’occasione di incontro e di socialità. I contenuti di questa mozione, che sarà discussa in senato domani, sono stati illustrati oggi dai senatori firmatari presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica, a Palazzo Giustiniani.

“I cinema sono esausti e noi non li possiamo far morire per un fatto sia culturale che sociale – ha spiegato il primo firmatario Gasparri – Abbiamo deciso di raccogliere l’appello pubblicato il 30 aprile sul Corriere della Sera dal Paolo Del Brocco di Rai Cinema e Giampaolo Letta di Medusa e portare la questione all’attenzione del Parlamento con questa mozione, che ha trovato l’adesione di esponenti di quasi tutti i gruppi parlamentari. Il tema delle finestre di programmazione in sala che si sono azzerate o ridotte moltissimo chiama in causa l’intera industriale culturale italiana