Più guerra, meno pil. Visco: «Se si ferma il gas russo è recessione»

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Le tensioni geopolitiche stanno avendo un impatto marcato anche sull’economia italiana che, insieme a quella tedesca, è tra quelle maggiormente dipendenti dalle importazioni di materie prime dalla Russia.

Lo scorso gennaio ci attendevamo una espansione del prodotto superiore al 3 per cento nella media del biennio 2022-23; nello scenario di base elaborato in giugno, nel quale si ipotizza che le tensioni associate alla guerra si protraggano per tutto il 2022 ma si esclude una sospensione delle forniture di gas dalla Russia, la crescita è stata rivista al ribasso, di 2 punti percentuali nel complesso del biennio, su valori prossimi a quelli dell’area dell’euro».

Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, anticipando nel suo intervento all’Assemblea dell’Abi, parte delle previsioni che verranno aggiornate con il Bollettino economico, che verrà diffuso venerdì 15 luglio.