ACCOTO: “DIFFICILE TROVARE PERSONALE OFFRENDO PRECARIETA’ E SALARI BASSI”

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Quando la necessità impellente è quella di trovare con urgenza personale qualificato non si possono fare le canoniche ‘nozze con i fichi secchi’. Il nuovo bollettino Excelsior stima che nel mese di luglio le imprese italiane hanno programmato 505.000 assunzioni, numero sostanzialmente in linea con i dati dello scorso anno se consideriamo i dati tendenziali del terzo trimestre.

Però quello che balza agli occhi, e che fa pensare, è il disallineamento che si viene a creare tra i contratti offerti e le posizioni lavorative ricercate. Il 58% dei contratti offerti è a tempo determinato, il 10% è in somministrazione, il 5% è in apprendistato; solo il 16% dei posti di lavoro sarà a tempo #indeterminato. Un dato desolatamente basso che conferma, ancora una volta, la tendenza precarizzatrice del mercato del #lavoro.

Se poi analizziamo le figure ricercate in gran parte si cerca personale specializzato. Le professionalità stagionali sono circa 121.000, e altri 65.000 profili vengono richiesti dal settore del commercio. Quindi, eliminando la scusa della stagionalità di alcuni impieghi, qui il problema è che si vuole assumere con contratti precari in ogni comparto: dagli edili agli amministrativi, passando per le figure tecniche di ingegneri e operai specializzati, ogni settore non può che trovare difficoltà nel reclutare personale se le basi delle proposte lavorative sono queste.

❗️Le imprese infatti ammettono difficoltà nel reperimento di almeno il 40% delle figure ricercate, attribuendo la causa alla mancanza di candidati con competenze. Questo in parte è un vulnus del sistema formativo italiano che abbiamo il dovere di correggere attraverso una sinergia più stretta tra percorsi formativi ed esigenze dei territori ma, senza dubbio, le formule e le condizioni contrattuali, le offerte economiche, e la conciliazione vita-lavoro sono tre fattori che incidono e che le imprese italiane hanno il dovere di considerare.