Tv in Abruzzo, Pezzopane (PD): “Governo intervenga su carenza segnale aree interne”

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“I piccoli comuni delle aree interne dell’Abruzzo stanno vivendo un disservizio molto penalizzante: i canali televisivi fruibili sono diventati pochissimi e nonostante ripetute richieste di intervento, ad oggi non risulta più fruibile nemmeno il segnale Mediaset”

. La denuncia è della deputata del Pd Stefania Pezzopane che ha presentato una interrogazione urgente al ministro dello Sviluppo economico, sollecitando il governo a intervenire. “Ho chiesto al ministro Giorgetti – ha precisato Pezzopane – di porre in essere tutte le azioni tese al ripristino delle condizioni minime di servizio radiotelevisivo per i piccoli comuni delle aree interne, condizione necessaria per vivere in questi luoghi e per renderli attrattivi dal punto di vista turistico”.

“Per le popolazioni residenti – ha aggiunto la parlamentare abruzzese del Pd – tale situazione è inaccettabile, così come il fatto che sia stata consentita l’attuazione di una politica commerciale così penalizzante per una quota di popolazione che già vive quotidianamente tutti i problemi legati alla carenza di servizi nei comuni di montagna e che resiste a tutela di patrimoni storici e culturali”.

Nell’interrogazione, Pezzopane ha ricordato al ministro Giorgetti che “i sindaci dei comuni di Cocullo e Aversa degli Abruzzi avevano già chiesto l’attenzione delle Istituzioni sul problema dei disservizi sul sistema radiotelevisivo nei piccoli comuni delle aree interne a causa dello spegnimento dei ripetitori Mediaset” e che “risulta inoltre sia già stato precedentemente richiesto l’intervento del MiSE sull’adeguamento dell’infrastruttura tecnologica di diffusione radiotelevisiva, poiché a valle del passaggio al DVB-T2, le condizioni di servizio, già pessime in relazione al numero di canali in diffusione, erano ulteriormente peggiorate portando il numero di canali televisivi fruibili sul territorio a circa dieci, riconducibili pressoché esclusivamente alle sole reti storiche RAI e Mediaset e ai rispettivi canali di approfondimento giornalistico”.