FRANCO CORTESE: La Pala storica di Lanzo Torinese

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 Mille anni di storia sintetizzati in un’opera del pittore Luigi Togliatto Amateis

LANZO TORINESE – Creata nel 1992 dal pittore di origine lanzese Luigi Togliatto Amateis, una grande pala in legno dipinto con effetto tridimensionale campeggia nella sala del consiglio comunale di questa città, quasi a ricordare a tutti i presenti da dove si viene e come monito a ben considerare dove si sta andando con quelle delibere in votazione.

Si tratta di un’opera composta da tre plance intelaiate, in legno, con dimensioni totali di 3,20 x 1,40m, che racchiude, con una rapida “esquisse” descrittiva, in 25 formelle e 27 cartigli dipinti a mano, che rimandano ai bassorilievi tipici delle composizioni romanico-gotiche, le principali vicende che hanno interessato questa comunità.

Si chiama infatti “Historia Communitatis Lancei” questa creazione artistica, alla quale sono state dedicate sia una pubblicazione (2011) dei professori Sergio Papurello (recentemente scomparso) e  Giovanni Mosca  – che con Ines Poggetto, presidente del Comitato promotore, l’hanno sul retro firmata – sia un’ode scritta dalla poetessa e scrittrice lanzese Daniela Della Casa.

Ciò che colpisce di quest’opera – e gli autori del libro Papurello e Mosca  lo hanno egregiamente evidenziato – è, in primis, la capacità di sintesi dei principali fatti storici saputi ben raffigurare che vanno dalla nascita formale del nome della città, “Curtem de Lances”, in un editto di Federico I Barbarossa, il Capitolare Aucimianun, A. D. MCLIX, raffigurato dallo stemma cittadino e dal cartiglio con alcuni versi di Gian Giacomo Bricco, del 1835, fino alla Medaglia d’argento al Valor Militare. Medaglia consegnata alla città ed alle Valli per il loro ruolo nella Resistenza (8 settembre 1943 / maggio 1945), momento questo rappresentato da un eroe posto al centro della Pala, dall’aria fiera e risoluta, con tra le mani una spada. La narrazione per immagini e cartigli si sviluppa attraverso una sequenza storica coinvolgente che si interseca col quotidiano ed il trascorrere del tempo e dell’esistenza, con la sua precarietà, le sue miserie, i suoi momenti di crescita e la spiritualità che si percepisce nel tutto, omogeneamente stesa.

In sintesi, nelle formelle sono ricordati, tra i personaggi ed i momenti salienti della storia di Lanzo, tra l’altro: la Marchesa Margherita di Savoia che concesse gli Statuti alla comunità (sec. XIV); Filippo d’Este, marchese di Lanzo (sec XVI); la costruzione della roccaforte di Lanzo da parte di Landolfo (sec. XI);  la delibera per la costruzione del ponte del diavolo (1378); la costituzione della Confraternita di Santa Croce per soccorrere gli appestati indigenti (sec. XIII); l’edificazione del santuario della Madonna di Loreto (1618); le opere del beato Federico Albert e di san Giovanni Bosco a Lanzo (sec. XIX)… Senza dimenticare il fermento della vita quotidiana: il lavoro dei campi, l’artigianato, il commercio ed i mestieri: ciabattino, maniscalco, sellaio, barbiere… con i quali una società unisce anche socialmente i suoi cittadini in momenti di incontro; tutto facente capo a quel mercato del martedì ottenuto oltre sei secoli fa dai lanzesi (1219), dove ancora oggi si incontrano cultura, tradizione e buoni affari.
Un altro aspetto caratterizzante della pala è più tipicamente artistico-creativo ed è legato alla particolarità dell’autore.

Oseremmo dire – parafrasando Giovanni Mosca – “scolpisce dipingendo”: ovvero Togliatto utilizza una mescola dagli ingredienti particolari, come egli stesso precisa, “…terre, ossidi, sostanze silicee e collanti… capaci di dare al dipinto… una maggiore vibrazione luministica ed esaltando l’effetto plastico chiaroscurale… con la superficie finale del dipinto non lucida, e stabile nel tempo”.

Con tali ingredienti, unitamente alle sue indubbie originali qualità ideativo-creative e manuali, l’artista ottiene un risultato sorprendente: mentre dipinge crea un effetto tridimensionale a bassorilievo che dà alle scene ed ai personaggi, come figli “di scultura”, una componente di estrema modernità ma di ispirazione classico-medioevaleggiante, che stupisce l’osservatore ingannandolo gradevolmente e piacevolmente, anche con luminosità sceniche frutto della mescola e delle terre colorate sapientemente dosate.

A lode di Togliatto aggiungiamo la sua fedeltà al classicismo che non gli ha impedito di rinnovare e personalizzare questa tecnica, con risultati indubbiamente efficaci sul piano della fruibilità e godibilità estetica, caratteristiche che esaltano le altre sue doti di affabulatore narrante col pennello e con la spatola.

L’opera è stata commissionata dal Comitato Ponte del Diavolo – a tutt’oggi molto attivo  sul territorio – in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, nel 1990, e consegnata dopo 2 anni di lavoro dell’artista, che ha voluto così lasciare un concreto ricordo di sé alla comunità che gli diede i natali.
Luigi Togliatto Amateis (Lanzo Torinese 1921, Torino 2014) è legato alla storia e alle tradizioni del Piemonte per le sue attività artistico-creative. Dopo aver frequentato l’Accademia Albertina di Torino e i corsi liberi della stessa Accademia, si trasferisce a Milano dove opera come grafico pubblicitario, autore di cartoni per il cinema di animazione e scenografo.

Nello specifico cura le scene del film a disegni animati “La rosa di Baghdad” del 1949, con le quali ottiene il primo premio assoluto al Festival dei Ragazzi di Venezia.

Tornato a Torino, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, in parallelo con l’insegnamento, si dedica alla pittura e alla illustrazione per varie case editrici, con un suo stile che ricorda da una parte i classici accademici, dall’altra illustrazioni di tipo rinascimentale.

Dopo essersi cimentato in varie tecniche pittoriche, moderne ma mai astratte, prevalentemente con ritratti di santi e paesaggi e nella creazione di pale storiche, negli anni Settanta-Ottanta si specializza in un particolare tipo di pittura “trompe-l’oeil”, con la quale dipinge pale di varie dimensioni, su supporto ligneo, che imitano la scultura a bassorilievo su pietra, tipico dello stile medievale, ma rivisto attraverso “il suo” Romanticismo.

In questo ambito sono note creazioni – oltre a questa pala di Lanzo Torinese – per la Chiesa, per imprese private e per singoli committenti, tra cui quelle  per la Sala consiliare del Comune di Volpiano  e per il Collegio salesiano di Lanzo, e le formelle collocate presso l’urna di San Leonardo Murialdo – che ne illustrano la vita – nella chiesa di Nostra Signora della Salute di Torino.

In conclusione, per curiosità culturale, riportiamo una delle due massime latine iscritte trasversalmente sulla Pala lanzese, dalla chiara funzione didascalica che porta a riflettere: “Magister est prioris posterior dies”, Il giorno che segue è maestro del precedente.

Il Comitato Ponte del Diavolo è nato su iniziativa di 31 soci fondatori il 17 dicembre 1977 per celebrare il VI centenario della costruzione del Ponte ed ha tra i suoi scopi istitutivi, tra gli altri, l’impegno di assumere e realizzare iniziative di vario genere a salvaguardia dei beni culturali e ambientali di Lanzo e delle sue Valli, e promuovere attività di formazione e di aggiornamento per far conoscere il patrimonio artistico, culturale e ambientale delle Valli di Lanzo.

Ne sono stati presidenti, tutti con molti onori, efficienza ed impegno: Ines Poggetto (1977-1980, 1981-1985 e 1985-1990), Sergio Papurello (1990-1997 e 2004-2009), Sergio Peretti (1997-2004), Fabrizio Casassa (2009-2011), Giovanni Rapelli (2011-2016), Renata Bogino (2016-2020), Roberto Giardino Calcia (dal 2020).

Fonti. Si ringraziano le signore Renata Bogino del Comitato Ponte del Diavolo per la preziosa e fattiva collaborazione fornita e Anna Francone della Biblioteca Civica di Lanzo Torinese;

La pala storica di Sergio Papurello e Giovanni Mosca, Torino, 2011;

Vari siti web, tra cui quelli del Comitato e del Comune di Lanzo

Nella foto: “La pala storica” esposta nella sala consigliare del comune di Lanzo Torinese

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