Quello del segretario del Pd è uno scivolone grossolano, basti ricordare le decisioni prese dal Consiglio europeo nel 2015 a sostegno di Italia e Grecia per la redistribuzione dei migranti. All’epoca non ci fu l’unanimità ma una maggioranza qualificata che con coraggio applicò, anche se temporaneamente, l’articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che prevede cooperazione ed equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario.
Proporre come fa Letta di uscire dai Trattati europei per fare accordi fra singoli Paesi è di fatto un regalo a Orban e ai sovranisti che approfitterebbero di questa occasione per disimpegnarsi una volta per tutte su un tema che invece riguarda tutta l’Europa. Vanno previste invece sanzioni per chi volta le spalle ai Paesi maggiormente esposti come l’Italia e auspichiamo che il meccanismo di condizionalità, già previsto sul rispetto dello stato di diritto, si applichi anche sul principio di solidarietà fra Stati membri. Il modello a cui guardare è quello che con successo il governo Conte 2 e il Ministro Lamorgese hanno portato avanti nel settembre del 2019 con Francia e Germania nei cosiddetti accordi di Malta.



