Roma Capitale, presentata proposta nuovo Regolamento patrimonio

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Presentata nell’Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre la proposta di nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio di Roma Capitale, alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dell’Assessore Capitolino al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi e del Presidente della Commissione Capitolina Patrimonio e Politiche abitative Yuri Trombetti.

Il regolamento intende avviare un nuovo percorso virtuoso nella gestione dei beni indisponibili Capitolini e rilanciare il rapporto tra istituzioni e cittadinanza attiva, valorizzando la ricchezza delle realtà sociali e culturali e il loro contributo a una città più vicina alle persone e più partecipata. Il patrimonio pubblico sarà una leva di rigenerazione e di trasformazione urbana, in grado di attirare investimenti e progetti innovativi; una risorsa preziosa per dare vita a luoghi di partecipazione diffusi nei quartieri, secondo il modello della città dei 15 minuti.

I punti cardine del regolamento vanno dalla tutela del valore sociale, con la promozione dei principi Costituzionali di eguaglianza formale e sostanziale e della sussidiarietà orizzontale, alla garanzia della massima trasparenza e della legalità – attraverso il censimento e la pubblicità degli immobili, chiare condizioni di utilizzo e regolarità urbanistica – fino a un forte decentramento con il massimo coinvolgimento dei Municipi.

Il nuovo regolamento del patrimonio indisponibile, approvato la scorsa settimana dalla Giunta e atteso dal voto in Assemblea Capitolina, vuole ricucire la ferita con la cittadinanza attiva e compiere un passo decisivo verso il futuro, abolendo la delibera 140 del 2015 e il regolamento del 1983.

Per questo motivo sono state previste quante più modalità possibili di assegnazione del bene: istanza di parte prevedendo un progetto di attività utile al territorio, co-progettazione (prevista dal codice del terzo settore) e bandi pubblici, nei quali avranno la priorità le realtà under 35. E ancora, patti di collaborazione, scomputo dei lavori di manutenzione dall’affitto e concessioni più lunghe.