Il regolamento intende avviare un nuovo percorso virtuoso nella gestione dei beni indisponibili Capitolini e rilanciare il rapporto tra istituzioni e cittadinanza attiva, valorizzando la ricchezza delle realtà sociali e culturali e il loro contributo a una città più vicina alle persone e più partecipata. Il patrimonio pubblico sarà una leva di rigenerazione e di trasformazione urbana, in grado di attirare investimenti e progetti innovativi; una risorsa preziosa per dare vita a luoghi di partecipazione diffusi nei quartieri, secondo il modello della città dei 15 minuti.
I punti cardine del regolamento vanno dalla tutela del valore sociale, con la promozione dei principi Costituzionali di eguaglianza formale e sostanziale e della sussidiarietà orizzontale, alla garanzia della massima trasparenza e della legalità – attraverso il censimento e la pubblicità degli immobili, chiare condizioni di utilizzo e regolarità urbanistica – fino a un forte decentramento con il massimo coinvolgimento dei Municipi.
Per questo motivo sono state previste quante più modalità possibili di assegnazione del bene: istanza di parte prevedendo un progetto di attività utile al territorio, co-progettazione (prevista dal codice del terzo settore) e bandi pubblici, nei quali avranno la priorità le realtà under 35. E ancora, patti di collaborazione, scomputo dei lavori di manutenzione dall’affitto e concessioni più lunghe.


