PENSIONI E CULTURA, LE DUE PRIORITÀ DEL FUTURO GOVERNO NEL RAPPORTO ITALIA – ALBANIA

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L’esecutivo destinato a subentrare al governo Draghi 1, in carica per gli affari correnti sino a fine ottobre, avrà il compito di rendere applicativi gli importanti, e per molti versi storici accordi siglati in particolare tra inizio giugno e fine luglio e relativi, nello specifico, alla convenzione programmatica triennale per progetti culturali binazionali congiunti, firmata dal nostro Ministro Dario Franceschini e dalla collega albanese Elva Margariti, e al ricongiungimento contributivo ai fini della piena maturazione del diritto pensionistico, sottoscritto dal Senatore Tommaso Nannicini e dalla Viceministra del governo di Tirana all’economia Olta Manjani, con la fondamentale mediazione diplomatica della nostra Ambasciata

Governo che va, accordi che restano. E che dovranno essere portati alla fase attuativa e applicativa, riguardando infatti un orizzonte temporale coincidente con l’avvio e la prosecuzione della prossima legislatura e del futuro Esecutivo che prenderà le consegne da Mario Draghi, in carica per gli affari correnti indicativamente sino a fine ottobre.

Sono due gli accordi più recenti che hanno una proiezione futura strategica, evidenziata in entrambi i casi dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci in occasione delle altrettante conferenze stampa celebrate presso la residenza diplomatica in Tirana.

Il primo di essi è stato siglato a inizio giugno in occasione della settimana della cultura internazionale italiana in Albania, e ha avuto come protagonisti firmatari il ministro Dario Franceschini e la collega omologa ai beni culturali Elva Margariti: esso riguarda il programma triennale, vigente fino a tutto il 2025, per progetti binazionali congiunti sulla divulgazione culturale – in senso artistico, multimediale, linguistico e archeologico – tra i due Paesi. Un capitolo specifico viene poi dedicato al potenziamento degli strumenti legali volti a prevenire e reprimere il traffico illecito di opere d’arte e beni di pregio storico.

L’accordo, come è stato dichiarato dai due Ministri, si focalizza su interventi volti a potenziare la collaborazione con le scuole per la sempre maggiore diffusione della lingua italiana nel Paese delle Aquile e della lingua albanese in Italia.

Tra le proposte in campo anticipate da Franceschini, anche l’istituzione di una settimana della cultura albanese nella nostra Penisola, che avrebbe il merito di valorizzare le storiche radici di collegamento adriatico rappresentate dalle attuali diffuse comunità di antica origine Arbereshe presenti in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

L’accento viene posto sui giovani artisti prosecutori delle tradizioni più risalenti, con un paniere di ipotesi che spaziano dalle coproduzioni cinematografiche e teatrali ai gemellaggi tra istituti scolastici, teatri e università, passando attraverso programmi di mobilità transnazionale sul modello Erasmus cogliendo le opportunità offerte dai sostegni europei adesso più forti dopo l’avvio dei negoziati di adesione tra Tirana e Bruxelles.

Ulteriori capitoli di analoga importanza fanno riferimento alle missioni archeologiche, finalizzate a fare emergere la forza dei legami originali tra Italia e Albania, e la partecipazione di artisti emergenti a rassegne e mostre pittoriche, gallerie d’arte, festival e manifestazioni a carattere internazionale.

Il secondo filone, formalizzato alla fine di luglio a corollario di un intenso lavoro tra le delegazioni tecnico politiche dei due Governi, Draghi e Rama, e della nostra Ambasciata in Tirana in raccordo con i locali ministeri degli affari esteri e dell’economia, ha come oggetto il fondamentale riconoscimento reciproco dei contributi previdenziali versati dai lavoratori, di nazionalità albanese e italiana (questa seconda componente in crescita), titolari di carriere professionali, autonome o alle dipendenze, discontinue e alternate tra i due Paesi. Casi esemplari sono rappresentati dai cittadini albanesi che, dopo avere contribuito per molti lustri al PIL e all’erario dell’INPS in Italia, intendono concludere la propria attività nel Paese natale, così come dai sempre più numerosi cittadini italiani che, in età adulta ma non ancora pensionistica, decidono di emigrare in Albania e necessitano, ugualmente, di vedere riconosciuti i contributi versati in Italia in maniera da ricongiungerli al sistema previdenziale albanese senza perdere un solo giorno di trattenute.

La platea interessata riguarda un totale di oltre 500.000 persone, ed è destinata a salire in ragione della crescente integrazione economica Italo Albanese che, come ha più volte ricordato il nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, vede l’Italia nel ruolo di PRIMO PARTNER ECONOMICO del Paese delle Aquile, con tutti quello che logicamente ne deriva in termini di mobilità del lavoro e di ricollocazione anche fisica di molti dipendenti, autonomi e professionisti.

L’accordo, sottoscritto dal Senatore Tommaso Nannicini – autore dell’emendamento entrato in vigore con la legge di stabilità e bilancio del 2022 che istituisce a decorrere dal prossimo anno un fondo stabilizzato per garantire l’erogazione degli assegni previdenziali agli aventi diritto – per l’Italia (su delega del ministro Andrea Orlando) e dalla Viceministra economica Olta Manjani, necessita adesso dei passaggi obbligatori a Roma per la ratifica e il timbro finale dei ministeri competenti. Passaggi da completare entro la fine di settembre in ragione del particolare momento elettorale in corso in Italia.

Dir. politico Alessandro ZORGNIOTTI