Siamo tornati a parlare col senatore per fare un punto della situazione alla vigilia della vendemmia, parlare della crisi che ha colpito l’Oltrepò Pavese in seguito all’ondata di maltempo di qualche settimana fa, l’uso di nuove tecnologie e dare uno sguardo a cosa sta accadendo in Europa dove, con una decisione autonoma, l’Irlanda potrebbe mettere a rischio l’accordo trovato sugli heath warnings.
Senatore, parliamo di vendemmia, quest’anno anticipata a causa del caldo torrido. È tornato il problema della reperibilità di persone che lavorino in vigna alla raccolta delle uve.
“Tantissima gente è a casa senza un lavoro ma, nonostante questa situazione, ci siamo trovati nuovamente davanti al problema degli anni scorsi della mancanza di personale in vigna, quest’anno addirittura peggiore rispetto alle passate stagioni. Ci arrivano richieste di misure per il lavoro durante la vendemmia per poter assumere temporaneamente italiani o stranieri o coinvolgere amici e parenti. I voucher voluti da Di Maio sono stati un esempio di burocrazia pura: le aziende non li usano e manca la possibilità di raccogliere prodotto.”
Molti produttori lamentano questo eccesso di burocrazia e richiedono soluzioni a contratti a tempo poco pratici.
“Sto denunciando questa situazione dal 2018. Chiesi il ripristino dei vecchi voucher ma siamo rimasti a uno strumento che ha numerosi punti di debolezza, segnalati tanto dalle forze sindacali, quanto dalle cantine: c’è un’identità di veduta fra produttori e lavoratori. Le nuove soluzioni non funzionano. Abbiamo provato ad avere risposte alle nostre domande ma non ne abbiamo ottenute. Spero, a breve, di poter parlare di voucher veri, di una situazione lavorativa dove i furbetti non eludano l’erario e dove ci sia il rispetto e la tutela dei lavoratori. È un punto fermo tra le politiche che voglio portare avanti.”
Ultimamente il maltempo ha flagellato l’Oltrepò Pavese, zona che lei conosce molto bene…
“Sono fermamente convinto che, nel caso ci siano le condizioni, si debba dichiarare lo stato di calamità per quest’area. Ho visitato le vigne colpite, in alcune non è rimasto niente e qualcuno non potrà vendemmiare e si troverà in difficoltà anche per il 2023. Bisogna aiutare questo territorio. È drammatico vedere agricoltori, uomini anche di 80 anni, piangere; ora dobbiamo affrontare questo problema e quello di un vino di qualità che viene sottopagato, altro tema prioritario in questo angolo d’Italia. È stato straordinario, invece, vedere i produttori fare squadra, con chi non è stato colpito ad aiutare chi si trova in difficoltà. L’Oltrepò che fa gruppo è un segnale fortissimo per il futuro di questo territorio.”
Parliamo degli strumenti ai quali i viticoltori potrebbero accedere in caso di necessità. A chi rivolgersi?
“Sicuramente alle associazioni di categoria. Noi siamo al lavoro per creare un percorso facilitato e organizzare incontri per spiegare come impiegare le risorse economiche nel caso vengano stanziati i fondi per un eventuale stato di calamità.”



