Nel Pd è esplosa la polemica per gli esclusi eccellenti da parte di Letta ma la coalizione di sinistra non può ancora stare tranquilla, dopo i casi Lotti, Ceccanti, Amendola e Cirinnà è scoppiata una nuova bufera sul posto da assegnare a leader di Impegno Civico e ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’annuncio – si legge sul Giornale – della candidatura dell’ex M5s nel collegio uninominale di Pomigliano D’Arco-Acerra per la coalizione di centro-sinistra slitta.
Di Maio – prosegue il Giornale – vorrebbe essere dirottato in un’altra Regione: Lazio (si parla di Roma centro dove furono eletti prima Paolo Gentiloni e Roberto Gualtieri), Toscana o Emilia Romagna. Il ministro degli Esteri non molla e chiede il paracadute. Attende un segnale dal Nazareno (che per ora non arriva).
L’ex leader grillino deve contenere le proteste dei suoi: “Non scappi, si candidi a Pomigliano“. Intanto il ministro attacca la coalizione guidata da Meloni: “Quella destra che oggi tace sulle parole Di Medvedev – spiega Di Maio alla Stampa – mette a rischio la sicurezza nazionale. Ricordiamoci che questi signori minacciano l’Europa di interrompere completamente le forniture Di gas.
Siamo fuori da qualsiasi regola della democrazia. mi spaventa il silenzio di molti leader politici italiani. I responsabili della caduta del governo Draghi non sono ancora intervenuti per respingere una tale ingerenza“.



