secondo il quale ex rospo il pericolo mortale per l’identità italiana sarebbe la Russia di Putin, ossia un paese che negli ultimi decenni ha accettato senza reagire l’espansione militare ed economica della NATO sino ai propri confini (NATO che avrebbe dovuto essere sciolta alla fine della Guerra Fredda visto che era stata costituita per proteggere l’Europa occidentale e solo l’Europa occidentale dalla presunta aggressività sovietica)
mentre che sul sacro suolo della patria stazionino decine di migliaia di soldati americani con licenza di fare impunemente quello che gli pare e decine di missili nucleari sotto il diretto controllo di Washington, a Di Maio e tanti italiani della pseudodestra e della pseudosinistra, non pare un’inaccettabile limitazione della nostra sovranità.
Ma è cosa vecchia: a una significativa percentuale degli abitanti del Bel Paese fare i servi del più forte piace proprio. Basta guardare alla nostra storia: il periodo in cui l’Italia è davvero stata indipendente, ossia libera da padroni stranieri, si riduce a poco più di ottant’anni, dalla costituzione del Regno nel 1861 alle invasioni americana e tedesca nel 1943. Adesso sono quasi ottant’anni che siamo sotto tutela statunitense e non c’è neanche un partito che davvero si proponga di liberarsene: il controrisorgimento continua.


