Un bilancio di assoluto rispetto è quello espresso dal settore micro finanziario, condensato nell’associazione di categoria di cui è segretaria generale Brunilda Isaj dallo scorso luglio al vertice del consiglio del Microfinance Center, realtà che raggruppa oltre cento Istituzioni attive in 36 Paesi soprattutto europei e asiatici
Parliamo di un ambito, quello della finanza non bancaria, che si adegua naturalmente ai dettati di tutela del cittadino consumatore, poiché le direttive di riferimento sono quelle di diretta emanazione della Banca centrale d’Albania la quale si attiene a propria volta alle raccomandazioni della BCE e dell’Unione Europea essendo il microcredito un capitolo a propria volta sostenuto dai piani di capitalizzazione delle banche istituzionali BEI e BERS nel contesto delle strategie volte a favorire l’inclusione sociale ed economica dei soggetti, familiari e aziendali, privi dei normali requisiti di bancabilità.
L’Albania si caratterizza per essere diventata, nel tempo e con una particolare accelerazione durante la prima ondata della pandemia nel 2020, un esempio di insieme di buone prassi che sono state riconosciute meritevoli di essere prese in considerazione dalla comunità internazionale del microcredito. Nello scorso anno, che ha segnato il percorso di fuoriuscita dal picco dell’emergenza sanitaria da coronavirus, gli enti iscritti all’associazione della microfinanza hanno erogato un totale di 260.000 prestiti, che hanno permesso in definitiva di promuovere ovvero di salvaguardare almeno 170.000 posti di lavoro autonomi e alle dipendenze, con una speciale attenzione all’agricoltura, all’artigianato, all’imprenditoria femminile e alle famiglie in condizione di temporaneo disagio a causa dell’allontanamento dal mercato del lavoro di uno o più familiari.
Il microcredito deve tali risultati alla convergenza di un duplice fattore: la semplificazione delle procedure decisionali di concessione ed erogazione delle somme minute, grazie all’utilizzo di algoritmi e al sempre maggiore peso specifico delle tecnologie fintech, e la capillarità della presenza di uffici e agenzie fisiche che arrivano a essere 285 articolate in tutto il territorio nazionale con un orientamento dedicato alle città più piccole e alle zone rurali non raggiunte da urbanizzazione; alla gestione di tali punti e sportelli provvede una forza lavoro di oltre 1700 persone, la metà delle quali con qualifica di promotori finanziari.
Ulteriore aspetto fondamentale, il microcredito costituisce un importante esercizio di educazione finanziaria, poiché all’atto di prendere in carico la richiesta di finanziamento, al potenziale beneficiario, sia esso un capofamiglia o un piccolissimo imprenditore, vengono illustrati gli effettivi costi e le obbligazioni che andranno a maturare sulla somma richiesta, così da allineare la stessa alle reali capacità di restituzione degli importi nel tempo.
La microfinanza, che riguarda il 50 per cento delle persone fisiche destinatarie di prestiti e l’ottantacinque per cento delle aziende agricole beneficiarie di sostegni, nel corso della pandemia e della fuoriuscita dalla stessa, ha visto raddoppiato il proprio peso specifico sul mercato dei prestiti al dettaglio, in ciò favorita dalla tendenza delle società erogatrici a venire incontro alle situazioni di più accentuato disagio momentaneo con interventi volti per esempio, in fase di primo ammortamento del prestito, a esigere la sola quota in conto interessi posticipando il tempo di rimborso delle rate in conto capitale.
Dir. politico Alessandro ZORGNIOTTI




