A colloquio con la candidata della lista unitaria Italia Viva – Azione con Carlo Calenda nel vasto collegio uninominale maggioritario lombardo facente capo alla città di Sesto San Giovanni: “Ho chiesto ai rappresentanti delle altre coalizioni, a partire da Fiano per il centrosinistra e Rauti per il centrodestra, di fare prevalere la proposizione sulla contrapposizione, il pragmatismo sul simbolismo
Le grandi questioni da risolvere sono i collegamenti infrastrutturali, il bullismo giovanile e talvolta adulto, i servizi agli anziani, l’accesso paritario alla sanità, la crisi del commercio di vicinato che rischia di diventare irreversibile dopo un biennio di pandemia e i rincari energetici”.
La rappresentante del terzo polo nel collegio uninominale maggioritario contrassegnato dal numero 4 spiega le ragioni del proprio impegno a sostegno del progetto fondato da Matteo Renzi e da Carlo Calenda con quest’ultimo come leader condiviso dall’intero schieramento: “La mia campagna elettorale si basa su modalità di sensibilizzazione e di informazione porta a porta, perché il dialogo umano e facciale non può essere sostituito da confronti virtuali, neppure in presenza di collegi elettorali molto più estesi di quanto non lo fossero in precedenza. Ho scelto di chiedere la fiducia ai cittadini di un territorio che mi ha dato molto, in termini umani, formativi e professionali, ricco di potenzialità purtroppo penalizzate dalle problematiche locali e più generali che stiamo vivendo”.
Perciò “ho voluto che il dibattito, che coinvolge i miei diretti concorrenti nello stesso collegio, dal centrodestra al centrosinistra dal movimento cinque stelle alle altre formazioni in lizza, passasse dai paroloni ideologici delle dichiarazioni a distanza sui giornali a un confronto in presenza intorno allo stesso tavolo. Anche questo è sinonimo di essere terzo polo post ideologico, perché la Storia e il simbolismo sono importanti, ma un’elezione serve a disegnare il Paese e il territorio che vorremo mettere a disposizione per il futuro, non per un passato che deve sì servire da monito ma non può essere esclusivo elemento di dialettica”.
L’attitudine è a correggere ciò che non va delle normative in vigore, senza però dovere ogni volta ripartire da zero per motivazioni di pura bandiera o tifoseria: “Pensiamo alla legge sul codice rosso che dovrebbe difendere le donne dal rischio di essere percosse o addirittura uccise, e invece ha al proprio interno una lacuna enorme che sovra espone al proprio carnefice chi ha il coraggio di formalizzare una denuncia per stalking. Occorre stabilire una clausola per cui chi trova il coraggio di ribellarsi al proprio persecutore, sia immediatamente fatta rientrare in un percorso di protezione al pari, per esempio, dei collaboratori e dei testimoni di giustizia. Non solo, ma il clima di solitudine in cui la vittima spesso si trova deve essere superato valorizzando l’intervento dell’associazionismo e del terzo settore”.
L’appello quindi è recarsi a votare per scegliere la proposta politica e programmatica del terzo polo che punta a ravvivare l’Italia e a rimettere in Azione le sue potenzialità, affinché il prossimo Parlamento e Governo non siano espressione di gruppi elettorali ristretti e ridotti.
Dir. politico Alessandro ZORGNIOTTI




