Illeciti in cambio di voti, 10 arresti in Puglia, 60 indagati: in manette anche il sindaco di Otranto

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C’è anche il sindaco di Otranto in provincia di Lecce, Pierpaolo Cariddi, eletto a giugno scorso, già sottoposto all’obbligo del divieto di dimora notificatagli agli inizi di luglio nell’ambito di un’altra inchiesta (quella sul presunto intreccio sanità-affari-politica), poi sospeso dalla carica, e l’ex sindaco Luciano Cariddi, fratello del primo tra le dieci persone arrestate questa mattina nell’ambito dell’inchiesta condotta congiuntamente dai carabinieri e dalla guardia di finanza del capoluogo salentino, insieme a funzionari della polizia provinciale. Entrambi si trovano in carcere.

Il reato contestato, nelle diverse vesti di amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti, è quello di associazione per delinquere finalizzata al compimento di delitti contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Unione Europea ed altro. Il provvedimento di misure cautelari, personali e reali, è stato emesso dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica.

L’indagine ha preso il via a dicembre del 2017, quando alcune condotte poste in essere dalla compagine amministrativa di Otranto sono state poste all’attenzione del Nucleo Investigativo dell’Arma leccese e, quindi, al vaglio della Procura