Il tasso di povertà sale al 25,2%, considerando il pericolo di esclusione sociale.
Oggi circa 14,24 milioni di italiani presentano un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile con gravi conseguenze sulla possibilità di garantirsi i mezzi necessari per vivere con dignità.
Situazioni e storie di vita che mostrano come l’Italia non sia un Paese per giovani: il tasso di rischio di povertà ed esclusione per i bambini con meno di sei anni, infatti, si aggira intorno al 31,6%. Questo implica che i minori si trovano in famiglie o in nuclei con una grande privazione materiale senza potersi garantire una serie di beni o attività sociali.
Minorenni e anziani
La percentuale dei minorenni in Italia a rischio di povertà nel 2021 era salita di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente; mentre quella degli anziani era diminuita dal 16,8% al 15,6% grazie alla tenuta delle pensioni non ancora minacciate dall’inflazione del 2022.
“Tante famiglie non riescono a garantire un pasto completo, sia ai bambini che agli adulti – spiega don Marco Pagniello – esistono dei fondi e l’Italia dovrebbe organizzare al meglio queste risorse per poter assicurare gli aiuti necessari alle persone in difficoltà”.
Il problema di esclusione e povertà educativa si verifica soprattutto nelle periferie, dove molte famiglie non riescono a garantirsi il cosiddetto “pasto completo”. Tramite l’attività della Caritas italiana, queste realtà appaiono ben visibili e viene messo in luce come oggi “assistiamo a due fenomeni di grande rilevanza – sottolinea don Marco – la povertà alimentare e la povertà educativa. Due fattori che hanno gravi ripercussioni sul percorso di crescita dei minori”.



