“Per vari motivi in Italia la transizione stenta a decollare, e secondo alcuni osservatori rappresenta una seria minaccia per il futuro della filiera”.
Così il direttore generale dell’Unrae, l’Associazione delle case auto estere in Italia, Andrea Cardinali commentando il calo delle quota di mercato delle auto “alla spina” (elettriche e ibride plug-in) che a luglio e agosto si attesta al 7,5%, collocando il nostro paese all’ultimo posto fra i 5 principali mercati europei.
La Germania è l’unico mercato in cui la quota di auto alla spina è cresciuta di un punto al 27%, mentre scende al 19,7% in Francia, al 18% nel Regno Unito e al 7,9% in Spagna.
Secondo Cardinali l’Italia deve puntare sulla “riconversione industriale, ormai inevitabile, che potrebbe avvenire senza troppi danni se il mercato tornasse ad essere florido e virasse con decisione verso le nuove alimentazioni, rendendo il nostro Paese più attrattivo per gli investitori stranieri”.
L’Italia, infatti, pur con il frequente alternarsi di governi diversi, “beneficia di una sostanziale stabilità e sicurezza, di una tradizione consolidata, di una manodopera qualificata con una formazione di eccellenza, senza contare i fondi del Pnrr: requisiti che la rendono possibile destinazione di investimenti diretti esteri nel settore, anche da parte dei Costruttori che Unare rappresenta”.


