CASELLE (TO) – Stefania Carollo, artisticamente parlando, è una moderna figlia dei nostri tempi con solidi radici nella classicità; scriviamo oggi di lei perché ha aperto di recente il suo interessante blog in cui è possibile meglio conoscerla e rimanere ammirati delle sue capacità https://stefania-carollo.blogspot.com/?m=1
L’arte è spesso figlia della passione e del desiderio, del sogno e della fantasia, della simbologia e della ricerca continua di tecniche e miglioramenti, con i quali uomini e donne dalle innate e più o meno acquisite predisposizioni e capacità si cimentano ed approfondiscono innanzitutto se stessi per poi – più o meno “maturati” e preparati – proporre le loro “creature” estrapolate da una realtà complessa che non sempre sa parlare di sé sufficientemente bene – come fa invece l’arte – ad un pubblico a sua volta non sempre attento e curioso per capire il suo messaggio diretto. Ebbene, non in molti casi queste qualità e caratteristiche convivono in uno stesso artista e non sempre la preparazione e la cura dei particolari sfociano in risultati soddisfacenti e positivi per creativi e ammiratori.
Nel caso dell’artista che vi presentiamo oggi, Stefania Carollo appunto, tutto questo si fonde invece mirabilmente in un’armonica visione orchestrale di colori, forme, soggetti e paesaggi che colpiscono per la cromia decisa, per la ricerca dell’essenzialità espressiva e per l’immediatezza comunicativa, in un complesso nel contempo di semplice trasmissione del messaggio e in un contesto dal profondo significato. Con la donna quasi sempre protagonista.
Come dicevamo il non semplice sistema di equilibrio di segni, colori e luce, ed ancora, simboli, natura e paesaggio urbano offre nella Carollo uno spettacolo meditativo che oscilla tra un figurativo classico ed una rappresentazione moderna, fantasiosa, onirica, una dicotomia dell’essere e dell’apparire, con focalizzazioni che si stemperano subito dopo la loro comparsa sulla tela e suonano musica, quali armonici accordi su un pentagramma eseguiti da un maestro.
Insomma, ci si scalda il cuore quando si approfondisce un quadro di Stefania…
Si trovano talvolta nelle sue tele – soprattutto in passato ma anche oggi, pur se tesa ad una sintetizzazione e immediatezza espressiva – più o meno trasposte, la creativa semplicità e la passione delle “nature morte”, paradossalmente così colme di vita, di alcuni grandi del genere. Non solo la meticolosa cura del particolare del grande Jan Brueghel, ma anche un po’ della spiritualità e semplicità di Jean-Baptiste-Siméon Chardin, e un po’ dei soggetti domestici e degli interni (anche cortili) di Willem Kalf e dei fiori e delle prime colazioni di Osias Beert. Ma “personalmente piemontesizzati!”
Le comunicazioni dei segni e dei colori, della composizione e dell’impressione, della forma e della figura, espresse con acrobazie del pennello – come il personaggio di uno dei suoi ultimi quadri – e con frizzi coloristici di incantata semplicità che commuovono, convivono in due mondi: produzione e ricerca… frammiste a poche velleità sociali espresse metaforicamente in sordina,… senza tassonomie stilistiche, che non ama.
Quest’estate Carollo ha dipinto Acrobata (30×40 cm), Acrobati (più piccolino) e infine un ultimissimo quadro ancora senza nome, ispirato all’installazione davanti al Municipio di Venaria Reale, con una cerva ed il suo piccolo: tre esempi di quanto sopra detto; peccato che non sia possibile vederli tutti sulle nostre pagine. Per questo vi invitiamo a visitare il suo sito.
Il suo più recente percorso espositivo vede la partecipazione alla mostra Dream Art del museo Dalì di Berlino e a Simboli, Segni e Sogni, nel complesso monumentale dei Dioscuri del Quirinale (2015); localmente l’abbiamo ammirata nelle mostre nei comuni di Lanzo Torinese e Mappano (2019) e nella più recente, personale, a Venaria Reale (2022).
Stefania Carollo ha acquisito la maturità presso il Primo Liceo artistico statale a Torino nel 1988, e il diploma di pittura presso l’Accademia Albertina a Torino (1992); infine il diploma di abilitazione all’insegnamento presso la “Cobaslid” (una sezione dell’Accademia Albertina) a Torino nel 2006.
L’opera proposta con la foto, Nausicaa, è uno splendido esempio della capacità di sintesi e di immediatezza comunicativa, oltre che di vivace, positivo cromatismo, di Stefania Carollo.
Franco Cortese Notizie in click



