CAVALLERIA RUSTICANA, 34 ANNI DOPO VERGA E MASCAGNI TORNANO SUL PALCOSCENICO DI TIRANA

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Straordinaria e storica “prima” rappresentata ieri al teatro nazionale dell’opera e del balletto, alla presenza del Presidente della Repubblica Bajram Begaj

Un gigantesco rosario a dominare la scenografia per l’intera durata dello spettacolo, formando un arco possente con ai due lati una mano e rispettivamente una croce gigantesche che annunciano la consumazione di peccati e drammi passionali.
Sullo sfondo, attraverso la proiezione di fotografie e gigantografie di case bianche, chiese e locande, la Sicilia di fine ottocento e inizio novecento novellata da Giovanni Verga e musicata da Pietro Mascagni e portata in scena per la prima volta a Roma nel 1890, mentre a Tirana la Cavalleria rusticana fece il proprio esordio nel 1958 e concesse il bis nel 1988 all’epoca del vecchio regime autarchico e ateista.

Quella andata ieri sera in scena, per la regia di Nikolin Gurakuqi, è quindi una riedizione che corrisponde alla “prima” dell’Albania oramai pienamente internazionalizzata e facente parte a pieno titolo dei grandi circuiti artistici e culturali europei e mondiali.

Il teatro nazionale dell’opera e del balletto, sotto la direzione generale della maestra del violino classico Abigeila Voshtina, ha voluto offrire, al proprio entusiasta pubblico di autorità e cittadini appassionati del genere lirico drammatico, una serata dalla forte carica narrativa, scenica ed emozionale, destinata a replicarsi questa sera e domani sempre a partire dalle ore 20.

La storia dell’amore adulterino tra Turiddu e Lola sposata con Alfio, la collera di quest’ultimo che viene a sapere della tresca dallo sfogo di Santuzza, la fidanzata di Turiddu, la disperazione di Lucia mamma di questi; e il finale che gronda una cascata di sangue costruita con un effetto di proiezione sullo sfondo tale da oscurare paesaggi e scorci urbani e da annunciare la morte di Turiddu per mano di Alfio nel duello conclusivo in nome dell’onore più che dell’amore.

La rappresentazione è stata resa possibile dal contributo dell’istituto di credito ABI, American Bank of investment, nel ruolo di sponsor principale, oltre che di Sky hotel e dell’ospedale americano, e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dell’istituto Italiano di cultura rappresentato in sala dal nuovo Direttore Alessandro Ruggera che ha collaborato al cast.

Il sollevamento del sipario è stato preceduto da una serie di iniziative, fortemente volute dalla direttrice Abigeila Voshtina, finalizzate a introdurre e promuovere l’educazione teatrale e lirica tra le nuove generazioni e tra gli studenti, con l’ausilio e l’esempio dei protagonisti, attoriali, direttivi e tecnici, degli spettacoli in scena, alla scoperta delle intense attività preparatorie che portano a rappresentare un capolavoro come la Cavalleria rusticana così come altre storiche opere.

Un evento storico che ha riaffermato il protagonismo del teatro nazionale come protagonista e pilastro della vita culturale oramai internazionale della capitale albanese e della regione balcanica – confermato dalla recente intesa siglata a Belgrado dalla direttrice Voshtina con i propri colleghi e omologhi di Serbia e Nord Macedonia nel contesto della cooperazione balcanica aperta -; e che doverosamente porta il commosso ricordo di tutti alla memoria di Ganimet Vendresha, spentasi giovedì all’età di 88 anni dopo un’esistenza dedicata, assieme al marito, al balletto classico e alla creazione della scuola di danza e della stessa Istituzione teatrale dello Stato.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI