Pnrr, occhi puntati sui prossimi 55 obiettivi in scadenza il 31/12

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L’Italia ha incassato pochi giorni fa il via libera della Commissione Ue per l’esborso della seconda rata di finanziamenti provenienti dal Recovery fund

Occorreranno circa due mesi per il trasferimento dei 21 miliardi collegati ai 45 obiettivi previsti dal Pnrr per il primo semestre 2022, il cui raggiungimento è stato certificato da Bruxelles. Lo sguardo delle istituzioni è però già focalizzato sui prossimi 55 obiettivi, in scadenza il 31 dicembre, dal conseguimento dei quali dipende lo sblocco della prossima tranche, che vale 19 miliardi. A che punto siamo?

Che impatto avrà il cambio di Governo sul cronoprogramma dell’attuazione del Piano? Secondo quanto osservato da Centro Studi Enti Locali in uno studio elaborato per l’Adnkronos, i timori sui ritardi collegati alle elezioni e alla prematura conclusione del Governo Draghi, sembrano essersi rilevati, almeno ad oggi, eccessivi.

A livello centrale, osserva il Csel non sembra esserci stato quel rallentamento che si temeva si sarebbe verificato a causa delle vicende elettorali. Ministeri, dipartimenti ed esecutivo uscente hanno lavorato alacremente per giocare il più possibile d’anticipo, cercando di mettere in sicurezza il maggior numero possibile degli obiettivi in scadenza per fine anno e focalizzandosi prioritariamente su quelle riforme che potevano essere più ardue da ‘portare a casa’, considerati i tempi tecnici di stallo legati allo scioglimento delle camere e all’insediamento del nuovo Governo.

Basti pensare, ad esempio, alla riforma della concorrenza o del processo tributario che sono state approvate con significativo anticipo proprio per prevenire possibili intoppi. Positivo anche il fatto che le figure chiave della governance Pnrr (es. vertici segreteria tecnica, servizio centrale per il Pnrr) non siano legate al meccanismo dello spoil system