Siamo all’assurdo: ancora non c’è un governo e, presumendo che Giorgia Meloni, vincitrice delle elezioni del 25 settembre, possa diventare Presidente del Consiglio (pensate prima donna in Italia), si sono scatenate le opposizioni: gli studenti in piazza ormai fanno tenerezza
Non capiscono di essere gli ultimi “indiani” in un paese ormai arrivato all’inverno demografico. Non vogliono che il nuovo governo possa metter mano a modificare la legge 194 sull’aborto. Giorgia Meloni ha detto a chiare lettere che non ci sarà una modifica alla legge ma sarà data attuazione alla sua prima parte, alle premesse (sì proprio premesse) non matenute. Il prologo della legge infatti (art. 1), recita:
- Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
- L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
- Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.
L’art. 2 tratta dei consultori e della loro funzione in relazione alla materia della legge, indicando il dovere che hanno nei confronti della donna in stato di gravidanza:
- informarla sui diritti a lei garantiti dalla legge e sui servizi di cui può usufruire;
- informarla sui diritti delle gestanti in materia laborale;
- suggerire agli enti locali soluzioni a maternità che creino problemi;
- contribuire a far superare le cause che possono portare all’interruzione della gravidanza.
Credo che questi due articoli non abbiano nessun bisogno di spiegazione. L’unica spiegazione la devono dare lo stato,le regioni e gli enti locali che non hanno dato piena attuazione e finanziato i consultori previsti dalla legge.
Consideriamo poi oltre all’aborto, che nel 2021 è arrivato al 20 % delle nascite,abbiamo pure la pillola abortiva che ha raggiunto ormai le 200,000 unità annue,a ribadire che aborto e pillola abortiva sono ormai diventate esclusivamente un controllo delle nascite, proprio quello che la 194 non voleva. Purtroppo questo paese è regolato dagli slogan che rendono difficile qualsiasi ragionamento serio. E questo è un ragionamento serio, in un paese che perde centinaia di migliaia di abitanti ogni anno. Ad un paese di vecchi chi pagherà le pensioni? Vorrei concludere con una battuta cattiva: ormai le donne non vogliono più fare figli? Dobbiamo finalmente intervenire noi maschietti? Ma come? Con l’utero in affitto? No,con l’utero artificiale: bella conclusione per il genere umano!
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA



