Venezia – “Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e quello delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dicano cosa farà il Governo per “scongiurare, come già fatto precedentemente, interventi invasivi che possano compromettere il Piano morfologico del 1993 e il Palav del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali portuali e lasciando fuori le navi sempre più grandi incompatibili”.
“Tutto ciò affinché lo Stato con le sue strutture (Provveditorato opere pubbliche, Distretto idrografico, Soprintendenza) e la Regione possano riprendere in mano la responsabilità di rispettare e attuare le norme che prescrivono di riequilibrare e riqualificare la laguna portando all’esterno le navi incompatibili con la funzionalità morfologica ed ecosistemica della laguna”, afferma Zanella.
Italia Nostra, Wwf, Ecoistituto del Veneto, Venezia cambia e Comitato ambientalista Altro Lido hanno presentato un esposto-denuncia al ministero dell’Ambiente, ai Carabinieri e al Noe, alla Commissione europea e all’Unesco, contro la gara dell’Autorità portuale per la “protezione e la conservazione delle aree di bordo del canale Malamocco-Marghera”, per un valore di 19 milioni e mezzo di euro, “progetto identico già presentato dal Provveditorato, oggi ne è stata cambiata solo l’etichetta, già bloccato dal ministero dell’ambiente perché privo di valutazione d’impatto ambientale; non si tratta di manutenzione ordinaria per garantire la navigazione, ma di oltre sette chilometri di nuovo marginamento e le cosiddette casse di colmata come previsto dal decreto del 1975 avrebbero dovuto essere tolte per ripristinare la laguna”.
Di qui la richiesta, nell’interrogazione depositata ieri alla Camera e visionata dalla ‘Dire’, di capire cosa farà il Governo per “scongiurare, come già fatto precedentemente, interventi invasivi che possano compromettere il Piano morfologico del 1993 e il Palav del 1995 che hanno dettato prescrizioni per il riequilibrio della laguna di Venezia, in particolare per ridurre la portata idraulica delle bocche di porto e dei canali portuali e lasciando fuori le navi sempre più grandi incompatibili”.



