Sarà pure uno scrivere ammirato, diffuso e moderno questo saltabeccare ad ogni fine capitolo dei romanzi da un ambiente o un tempo ad un altro, da un’azione o situazione presente ad un’altra passata, ma, permetteteci, è una scocciatura ed uno sforzo mentale, seppur piccolo, fastidioso, che tedia e non è sempre gradito
Ecco perché in primis abbiamo salutato con gratitudine questo thriller storico che vi presentiamo oggi, che invece si sviluppa linearmente e con consequenzialità e progressi successivi dell’azione, procedendo passo dopo passo nello svolgersi della pur intricata trama, senza sbalzi.
Siamo in Germania, a Monaco, con più avvenimenti tragici che accadono dal 19 al 25 settembre 1931 e che coinvolgono direttamente tutto il nascente partito nazista di Adolf Hitler ed i suoi più importanti leader. La ventunenne Angela Maria Raubal, detta Geli, figlia di una sorellastra di Hitler viene trovata morta – apparentemente suicida – in una camera chiusa a chiave dall’interno di un ricco appartamento in cui viveva, vicino a quello dello zio Adolf, il politico più chiacchierato del momento e fortemente in ascesa nei sondaggi.
I commissari di polizia incaricati, Sauer e Mutti, realmente esistiti, si trovano ad agire tra tanti depistaggi, dettagli curiosi e strane coincidenze, in tempi e tra personaggi per lo meno “pericolosi”; con le indagini che vengono ora chiuse ora riaperte per le oggettive difficoltà di operare nei confronti di un partito che, si sa, sta per vincere le elezioni. I cadaveri aumentano: due, tre quattro,… qualcuno coperto da altro apparente suicidio. Pure, Sauer intende giungere alla verità fors’anche per rimediare ad una giovanile adesione, di cui si è pentito, alle SA, squadracce naziste, e per onorare i suoi saldi principi di libertà e giustizia.
Sono molti i fatti storici in questo giallo, a partire dalla morte della giovane Geli, realmente avvenuta al 16 di Prinzregenplatz la mattina del 19 settembre, avvenimenti o fatti in gran parte a tutti noti, per un giallo che non ha mai trovato una piena e completa spiegazione.
In questo intrigante e bel romanzo Massimi ne dà una personale interpretazione che a chi legge appare verosimile, acutamente analizzata e sviluppata, in cui Sauer si muove pur tra molteplici ed evidenti difficoltà verso un finale ben costruito e veritiero, anche a rischio della vita.
Dopo le prime otto ore ufficiali di indagini, poi chiuse, iniziano quelle ufficiose volute da più parti: superiori di polizia, alti funzionari del partito, lo stesso Hitler… tutti in cerca di verità non facili da trovare, tra omicidio e suicidio di quell’”angelo”, la cui morte a tutti poteva fare comodo anche se per motivi diversi; indagini prevalentemente svolte in Germania ma anche a Vienna, dove frettolosamente era stata trasportata la bara che avrebbe dovuto contenere il corpo.
Le sorprese non mancano al lettore curioso, tra il molto reale ed il poco inventato: una giovane cameriera suonatrice di piano che ammalia l’anzianotto ispettore Sauer e di cui non si conoscono le finalità, la visita ricercata alla famosa sfinge del belvedere di Vienna, le continue menzogne in cui incorrono le indagini date come regole di vita… il tempo sancito dal suono delle roboanti campane del campanile dell’Alte Peter di Monaco. Tutto questo tra più interpretazioni che fatti, poca giustizia e molti soprusi, con tante persone che si riveleranno diverse da quelle che ci appaiono, in parte pro giustizia ma in gran parte dedite a sorreggere quell’apparato nazista che diventerà la causa della seconda Guerra Mondiale, con tutto quello che conosciamo e che la storia ha documentato.
Personalmente, avendo visitato Monaco in più occasioni, abbiamo goduto di un piacere supplementare durante questa lettura: quello di rivedere luoghi e costumi, risentire odori e suoni, degustare ancora i sapori della cucina bavarese, il tutto così ben descritto.
E’ un esercizio di crescita sensoriale e culturale che vi consigliamo di sviluppare, ed affinare, anche nelle vostre letture.
Franco Cortese Notizie in un click




