Il meccanismo è sempre lo stesso: a sinistra occupano tutto e poi fanno pure le vittime. A sottolineare come lo schema si applichi in toto anche alle polemiche di questi giorni intorno al Salone del Libro è il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che parla di una «situazione onestamente complessa», nella quale ormai la nomina del direttore «sembra essere un premio di consolazione»
Dunque, difficile dire come andrà a finire. Ma una cosa è certa: «Il ministero non ha fatto proposte».
Insomma, nessuno ingerenza politica del centrodestra come ha sostenuto lo scrittore Paolo Giordano, motivando il suo passo indietro rispetto alla possibilità di andare a ricoprire quel ruolo, per il quale, ha ricordato Sgarbi, in precedenza si era pensato a una conferma di Nicola Lagioia, che però si è detto non disponibile, e ora si ragiona su Elena Loewenthal. Fosse per lui, comunque, Sgarbi nominerebbe «Geminello Alvi che è un grande intellettuale…».



