Dopo l’anticiclone di Carnevale, arriva una nuova ondata di maltempo

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Dopo l’anticiclone di Carnevale tornano pioggia e neve su molte regioni. Almeno fino a mercoledì 22 febbraio lo scenario meteorologico non cambierà di molto, con temperature al di sopra delle medie e sole ma anche molte nuvole basse e nebbie nei prossimi giorni soprattutto al centro-nord

La situazione potrebbe cambiare nella seconda metà della settimana con un nucleo di aria fredda in discesa verso la Penisola Iberica e l’arrivo di correnti umide sull’Italia: gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano indicano la possibilità di precipitazioni sulle regioni settentrionali con neve sulle Alpi, tra giovedì e venerdì. Maggiore incertezza nel weekend con possibilità di un’intensa fase di maltempo che potrebbe portare anche neve a quote basse, da verificare comunque con i prossimi aggiornamenti.

Questa prima perturbazione aprirebbe poi la strada ad altre incursioni perturbate in arrivo nel corso del successivo weekend con un ben più marcato calo delle temperature: insomma, l’inverno, quello vero, potrebbe tornare presto a fare la voce grossa e risollevare le sorti di laghi e fiumi da troppo tempo in sofferenza a causa della prolungata siccità.

Una siccità in realtà mai finita dall’estate scorsa, denuncia Legambiente, con corsi d’acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica “media” in tre delle sette autorità di distretto secondo gli ultimi bollettini emanati dalle stesse in questi ultimi mesi. Ossia il distretto idrografico del Fiume Po, quello dell’Appennino settentrionale e quello dell’Appennino centrale.

Preoccupante anche la carenza di neve, con il 53% in meno sull’arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%. (Fonte, CIMA Research Foundation).

Per questo l’associazione ambientalista ha lanciato un appello al governo Meloni, indicando le priorità da mettere in campo a partire dalla definizione di una strategia nazionale idrica, strutturata in otto punti, che abbia “un approccio circolare con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l’adattamento ai cambiamenti climatici, e dall’altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”. 

Per Legambiente “bisogna cominciare a prevenire ‘l’emergenza idrica’ che caratterizzerà sempre di più il nostro territorio smettendo di pensarci solo quando il danno è già stato fatto. A partire dai prossimi mesi, infatti, la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità”.

Otto i pilastri, per Legambiente, che devono stare al centro di questa strategia idrica nazionale per dare gambe ad una road map non più rimandabile che abbia come obiettivo la riduzione dei prelievi e degli usi dell’acqua in tutti i suoi settori. 1) favorire la ricarica controllata della falda facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio invece di scorrere velocemente a valle fino al mare