Astorre, Bettini: “Se ne è andato nel modo più triste, solitario e sconcertante”

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Se ne è andato nel modo più triste, solitario, doloroso e sconcertante. Bruno Astorre è stato fino all’ultimo un dirigente importante del partito di Roma e del Lazio

Direi persino, per molti aspetti, decisivo. Senatore, segretario regionale, personalità radicata e influente, saldissimo punto di riferimento soprattutto nella provincia di Roma e per tanti amministratori e sindaci”. Così Goffredo Bettini, storico esponente del Pd, ha scritto un lungo post su Facebook per l’amico e compagno di partito: “Lui veniva dalla Democrazia cristiana e io dal Partito comunista, due tradizioni così diverse.

Eppure proprio quelle tradizioni riuscivano, nella loro parte migliore, a farci intendere in modo diretto e immediato”.Bruno – aggiunge Bettini – appariva forte, persino ruvido. Con un sorriso aperto e una viva empatia, ti metteva a tuo agio. In superficie sembrava inossidabile. Eppure avevo ben intuito che dietro quella maschera si nascondeva una fragilità.

Appena eletto alla Regione e poi nominato assessore ai lavori pubblici, ci intrattenemmo a parlare sulla sua nuova esperienza. Non era affatto contento. Soffriva la responsabilità. Aveva un sentimento di inadeguatezza. Avvertiva una forma di depressione nascosta.

Superò quella fase. Ma so per esperienza personale che le faglie dell’anima si possono riassestare, ma mai rimarginare completamente”.