Il nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, assieme alla Direttrice dell’agenzia AICS Stefania Vizzaccaro, in occasione della settimana dedicata alla festa internazionale della Donna, si è recato in visita a Elbasan, importante centro dell’Albania centrale a poca distanza dalla capitale Tirana, nel quale sorge uno dei tre centri antiviolenza sostenuti nel Paese delle Aquile dalla cooperazione Italiana allo sviluppo fin dagli anni novanta del secolo scorso
Del resto, la questione delle strategie di respiro internazionale, e tra i due versanti dell’Adriatico, nel campo del contrasto alla violenza di genere, di cui la componente economica è assieme a quella culturale un aspetto centrale e dirimente, è stata al centro dei report consuntivi presentati nell’estate e nell’autunno dello scorso anno dall’agenzia AICS, nel contesto del più generale riepilogo settoriale e trasversale delle attività poste in essere da tale agenzia del Governo Italiano, facente capo al dicastero della Farnesina, rientrante a pieno titolo nel sistema Italia e il cui trentennale operato – dagli inizi degli anni novanta a oggi – si è snodato dalle necessarie originali logiche di esclusiva natura umanitaria ed emergenziale, per tendere verso progetti a carattere più ordinario e ricorrente, di consolidamento e miglioramento degli obiettivi conseguiti e di ordinata proiezione di risorse economiche e progettuali nel medio periodo.
Il settore sociale, inteso come ambito non soltanto assistenziale ma altresì proattivo per gli sviluppi formativi e di emancipazione materiale e morale che ne possono derivare, ha rappresentato uno dei principali temi evidenziati dall’Ambasciatore Bucci e dalla Direttrice Vizzaccaro nel corso della propria articolata visita a Elbasan, dove con l’ausilio del personale dirigente ed educativo, e con le testimonianze dirette delle beneficiare del Centro, è stato possibile prendere visione dei risultati tangibili raggiunti e di quelli destinati a ispirare i mesi e gli anni a venire.
Il bilancio complessivo, a oggi, parla di tre strutture antiviolenza che sono sorte grazie al sostegno determinante del sistema Italia e della cooperazione allo sviluppo. In un simile ambito, ben 2500 donne sono state affiancate nel proprio cammino di ritorno a una situazione soggettiva e sociale di recuperata normalità con azioni di superamento e di fuoriuscita da contesti di violenza economica e domestica e di successivo ausilio verso itinerari di formazione professionale, di agevolazione all’avviamento di microimprese e di inserimento accompagnato in nuovi posti di lavoro qualificati.
Perché la settimana della Donna possa essere celebrata tutto l’anno, con il germoglio della mimosa e di iniziative in grado di fare fiorire un contesto favorevole a una parità di genere per la cui effettività finale dovrà essere vinta la partita più grande, quella contro ogni forma di violenza e di dominazione possessoria di un partner nei confronti dell’altro. Una questione albanese, balcanica ed europea, come ci viene riportato dalle statistiche e dal vissuto quotidiano.
Con il sistema Italia formato nel caso specifico da Ambasciata e AICS, coopera inoltre il centro Onlus di informazione e di educazione allo sviluppo.
Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI




