New York, si avvicina il momento dell’incriminazione di Donald Trump

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Ore contate per mettere la parola fine su una delle inchieste penali più scottanti su un ex-presidente americano. Il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, potrebbe decidere oggi se Donald Trump abbia deciso il pagamento di 130.000 dollari per mettere a tacere la relazione con la pornostar Stormy Daniels per cambiare il corso delle elezioni del 2016

Oppure se è stato il suo ex-legale Michael Cohen, di sua iniziativa, a pagare la pornostar per la sua relazione con l’ex presidente avvenuta nel 2006, anno in cui era appena divenuto padre del figlio avuto con Melania.

Estorsione e cospirazione, i reati che la procura valuta di contestare ai danni dell’allora presidente per aver tentato di ribaltare l’esito di quel voto in cui lui ebbe la meglio su Hillary Clinton. Ma secondo Foxnews il verdetto potrebbe giungere addirittura la prossima settimana.

Trump, che si è ricandidato alle elezioni del 2024, temendo un arresto imminente. Già sabato ha chiesto alla sua base di mobilitarsi per “protestare e riprenderci il nostro Paese!” e da ieri transenne di metallo circondano il tribunale di Manhattan, dove sono riuniti i giurati in attesa che Trump si presenti in tribunale, ad attenderlo un piccolo numero di sostenitori.

Bragg sta indagando l’ex presidente per aver falsificato documenti aziendali che consentivano il rimborso del suo avvocato, Michael Cohen già condannato a tre anni di carcere. Quei soldi furono restituiti a Cohen da Trump e segnati sui registri contabili come spese legali, cosa che costituisce “una falsificazione di documenti che può portare all’incarcerazione” soltanto se legata all’intenzione di commettere un reato, spiegano alcuni analisti.

I pubblici ministeri stanno anche esaminando la possibilità che il magnate abbia falsificato  documenti per risolvere problemi nei finanziamenti della campagna elettorale