MILANO: Secondo il sindaco di Milano, Beppe Sala, lo stadio di San Siro “non lo vuole più nessuno”

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MILANO: Secondo il sindaco di Milano, Beppe Sala, lo stadio di San Siro “non lo vuole più nessuno”, ma l’attuale pubblicità di una famosa azienda mondiale suggerisce proprio il contrario

Milano – Il sindaco di Milano Beppe Sala ha recentemente dichiarato che lo stadio Meazza di San Siro “non lo vuole più nessuno”, ma in realtà una comunicazione pubblicitaria mondiale suggerisce l’esatto contrario.
La domanda la pone il magazine MOW (mowmag.com) ed è a riguardo dell’annosa questione dell’impianto sportivo di Milano: come è possibile che lo storico stadio meneghino è valutato di scarso interesse economico solo in Italia e proprio dal Comune di Milano, mentre all’estero è considerato un’icona (“the iconic San Siro”, cit.) di enorme valore, tant’é che le aziende ne utilizzano l’immagine per la propria comunicazione al fine di incrementare il proprio fatturato?
Il magazine lifestyle di AM Network illustra infatti l’attuale pubblicità a episodi del 2023 proposta su tutte le piattaforme digitali dal marchio di spedizioni mondiali FedEx, che è iniziata a febbraio 2023 proprio con il difensore inglese del Milan, Fikayo Tomori. L’atleta afferma che: “San Siro è come un monumento.
Sembra quasi che sia orientato verso di te” ed illustra per quasi mezzo minuto la maestosità e le sensazione del giocare al Meazza e ricorda che da bambino vedeva in televisione i campioni giocare nello stadio di San Siro e che mai avrebbe immaginato di poterlo fare oggi da sportivo professionista. Sempre sul magazine MOW (mowmag.com) viene ricordato un ulteriore e simile precedente di comunicazione digitale, datato oltre un quarto di secolo fa: nel 1997, all’interno di un famoso videogioco internazionale sui Campionati Mondiali del 1998 e in cui, per la prima volta, erano presenti tutte la squadre nazionali di calcio, la città di Milano, proprio per merito dell’iconico stadio di San Siro, fu scelta per rappresentare l’Italia nell’animazione grafica all’interno del “futuristico” videogame di 25 anni fa.