La notizia diffusa ieri dai media americani ha qualcosa di miracoloso
The Dolphin Company, società che gestisce il Miami Seaquarium, la contea di Miami e l’associazione Friends of Lolita hanno firmato un ‘accordo vincolante’ per restituire l’orca all’oceano.
Lolita, conosciuta anche come Tokitae, è stata catturata l’8 agosto 1970 al largo dello stato di Washington. Una battuta spietata, in cui alle orche che hanno perso la vita, i cacciatori hanno riempito le pance di sassi per farle colare a picco.
Venduta al Miami Seaquarium, non si è più mossa dalla piccola vasca fuori standard dell’acquario.
Lolita non vede un’altra orca dal 1980, da quando Hugo, suo compagno di prigionia, si suicida sbattendo ripetutamente la testa contro le pareti della vasca e procurandosi un’aneurisma cerebrale.
Durante la convivenza rimane incinta diverse volte, ma nessuna delle gravidanze va a buon fine.
Ora per Lolita si prospetta una possibilità di riscatto.
Non sono stati resi noti ancora tempi e modalità. Lolita oggi ha circa 57 anni, di cui 54 trascorsi in cattività.
Il suo rilascio in mare, quindi, non potrà essere immediato e totale.
La sua muscolatura è ridotta dagli anni confinata in uno spazio piccolissimo, i suoi denti sono usurati dal continuo rosicchiare il cemento della vasca per la noia e per lo stress e verosimilmente non è più in grado di cacciare. Non è chiaro se esiste ancora qualche membro del pod da cui è stata strappata 53 anni fa.
Ma Lolita potrà tornare nel suo oceano, annusare la salsedine, giocare con le correnti.
Nulla potrà restituire al Lolita una vita rubata al mare e alla sua famiglia, ma dopo anni di battaglie, anche in tribunale, finalmente si prospetta per lei la possibilità di tornare nel suo oceano.



