Dollaro ancora in indebolimento

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Il clima di relativa calma sui mercati finanziari ha contribuito ad indebolire il dollaro statunitense, facendo venire meno la necessità a breve di una forma di copertura contro i rischi e una diversificazione di portafoglio

Ad imprimere nuova linfa al movimento rialzista (di svalutazione) del biglietto verde sono state anche le pubblicazioni dei dati sull’inflazione europea; si conferma il rallentamento del ritmo di crescita ma con una forza inferiore alle aspettative.

A questo punto la Bce deve affrontare uno scenario complicato di bilanciamento del sistema creditizio ma di restringimento delle condizioni monetarie per frenare l’inflazione che ancora morde il freno.

Dall’altra sponda dell’Atlantico, invece, la strada sembra più semplice per la Federal Reserve che, con elevata probabilità, dovrà rivedere in senso più lasco la propria politica monetaria forte di un’inflazione che già ha fatto capolino nella sua componente Core.

A questo punto la palla passa ai tecnicismi con un posizionamento degli investitori già sufficientemente schierato per l’indebolimento del dollaro da non fornire ulteriore spinta e con illivello di 1.10 a rappresentare una resistenza sufficientemente forte.