Il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, rispondendo ad una interrogazione della parlamentare di Fratelli d’Italia Cristina Almici, ha dichiarato che “sarà opportuno attendere l’acquisizione degli esiti dello studio che la Regione Lombardia affiderà per le valutazioni sullo stato ecologico del corso fluviale…”
Da parte ministeriale viene quindi sconfessata la prefetta Laganà che in veste di commissario aveva chiesto ad Acque Bresciane di procedere con l’approvazione del bando per la progettazione definitiva del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari e viene attestato che non esiste un rischio imminente di rottura della condotta sublacuale, eventualità paventata per imprimere un carattere di urgenza e accelerare la realizzazione del depuratore sull’asta del Chiese.
“Di fatto è una sospensione della procedura che fino ad un anno fa era un risultato insperato -commenta ai nostri microfoni Alessandro Scattolo del comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto – e c’è la premessa che si possono fare approfondimenti, che non c’è quel carattere di emergenzialità su cui poi è stata giustificata la forzatura politica del commissariamento. Questo è sicuramente un elemento molto significativo.”
“La richiesta dello studio sullo stato ecologico del fiume Chiese è uscita dal Presidio 9 agosto, è grazie ad esso che dopo l’incontro in Regione ci fu questa promessa che poi è diventata, attraverso due emendamenti di Dino Alberti del Movimento 5 Stelle e di Miriam Cominelli del PD, uno stanziamento in bilancio per farlo – ricorda Marco Apostoli consigliere provinciale di Provincia Bene comune – e va celebrato come un risultato importante della protesta pacifica in corso da oltre 600 giorni davanti alla Prefettura.
” Scattolo e Apostoli poi spiegano perchè non ritengono valida l’ipotesi di un impianto di depurazione del Garda a Lonato come sostenuto questa mattina sulle pagine del Corriere della Sera dorso bresciano dal segretario provinciale del PD Michele Zanardi.



