La Fed si prende una pausa?

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Con una decisione ampiamente prevista dal mercato la Fed ha aumentato i tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli in un range compreso tra il 5.00% e il 5.25

Si tratta di una decisione presa all’unanimità dal Federal Open Market Committee (Fomc) che conferma il rallentamento della stretta monetaria partito in dicembre con l’incremento di 50 punti base e che era poi proseguito con aumenti da 25 bp.

L’aspetto più importante della riunione, poi anche sottolineato dallo stesso Powell in conferenza stampa, è stata la rimozione dallo statement della frase in cui si affermava che la Fed “prevede che un ulteriore rafforzamento della politica potrebbe essere appropriato” per riportare l’inflazione al 2% nel tempo. È opinione diffusa che con questo passaggio la Fed abbia di fatto lasciato aperta la porta per una pausa nel ciclo d’inasprimento. La Fed, infatti, vuole ora osservare con attenzione gli effetti “spesso ritardati” dell’inasprimento operato finora della politica monetaria su attività economica e inflazione. Su un punto, però la banca centrale sembra in totale disaccordo col mercato, ovvero sulla possibilità di tagli ai tassi idi interesse già nel corso del 2023: la Fed la esclude di fatto, mentre il mercato prezza tagli per quasi 100 bp entro dicembre (con la quasi certezza di un taglio a luglio). Il mercato continua a ignorare con forza lo scenario Fed, attribuendo una probabilità sempre più alta all’arrivo di una recessione in USA.

I tassi USA in ogni caso paiono vicini al picco, come dimostrato dal pesante calo del rendimento del treasury a 2 anni.

Da qui a passare ad un allentamento di politica monetaria e/o a tagli dei tassi dovremo probabilmente aspettare che la recessione colpisca l’economia americana. La curva americana si sta irripidendo, altro segnale di avvicinamento di una possibile frenata. In tutto questo, il restringimento delle condizioni di erogazione del credito (conseguenza della turbolenza sulle banche regionali) sarà destinato a pesare sull’economia nel prossimo futuro.