Anche per la riunione della Bce attese rispettate: i tassi sono stati alzati di ulteriori 25 bp, al 3.25% per quanto riguarda il tasso sui depositi
Nello statement si è notato per prima cosa che l’inflazione continua ad essere troppo alta, e per un periodo troppo prolungato. La trasmissione della politica monetaria nell’economia sta avvenendo in maniera decisa giustificando l’abbassamento del ritmo dei rialzi da 50 a 25 bp. Le decisioni future di politica monetaria continueranno a dipendere dai dati in uscita.
In merito al bilancio, è stato annunciato che i reinvestimenti del portafoglio APP verranno interrotti a luglio, decisione che conferisce maggior aggressività all’esito della riunione. La conferenza della Lagarde ha poi toccato alcuni punti importanti. Il primo è che la Bce è convinta che ci sia ancora del percorso da fare (inteso in termini di rialzi attesi dei tassi) per riportare stabilità sui prezzi, anche se è difficile quantificarlo adesso. Un altro punto è che, seppur con differenti modalità, i tassi più elevati stanno avendo un impatto visibile dalla ECB lending survey (sondaggio fra i responsabili dell’erogazione del credito nelle banche), dove si segnala un calo della domanda di prestiti imputabile appunto ai rialzi dei tassi.
A differenza della Fed, la BCE non sta prendendo in considerazione una pausa, dal momento che l’outlook sull’inflazione presenta ancora significativi rischi al rialzo.
Questa notazione (niente pausa, ma ancora lavoro da fare), unita alla sospensione dei reinvestimenti a luglio rendono leggermente più “hawkish” la lettura di questa riunione della BCE. La reazione del mercato è al momento abbastanza composta, in linea con le attese: ad un prima risalita dei rendimenti, tuttavia, è seguita apprensione per le vicende del sistema bancario americano con discese degli stessi.


