Sono i lavoratori di domani. Gli elettori di domani. Gli insegnanti di domani (che in un circolo vizioso aggraverà il problema). I politici di domani
È il problema numero uno in Italia, perché se non risolto ipoteca i prossimi decenni di vita pubblica – e privata – del nostro paese.
Per risolverlo, bisogna avere il coraggio di dire basta allo strapotere dei sindacati, che fino ad oggi hanno fatto il bello e cattivo tempo nella scuola italiana.
Via alla rivoluzione meritocratica: differenziazione delle carriere dei docenti (e della loro retribuzione), maggiore selezione (e maggiori stipendi), autonomia scolastica e tanto altro ancora.
È un caposaldo della proposta politica liberal-democratica: diverso sia dalla destra (che ha saputo solo tagliare) che dalla sinistra (che non si è mai sognata di contraddire i sindacati)”. Lo scrive su Twitter Luigi Marattin, deputato di Italia Viva.



