Auto: l’elettrico non decolla, aumentano i noleggi e crollano le rottamazioni

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Auto elettriche ancora appannaggio per pochi, vendite in aumento per i segmenti di lusso e un parco macchine che invecchia per la maggior parte degli automobilisti italiani

È quanto emerge dallo studio condotto da Bain & Company per Aniasa, l’associazione che, all’interno di Confindustria, rappresenta il settore dei servizi di mobilità e noleggio. Secondo l’indagine, l’automotive è destinato a cambiare sotto la spinta dell’elettrico – che, però, non riesce a decollare sui grandi numeri – e che deve fare i conti con il pressing dei grandi costruttori dell’Est in grado di produrre veicoli innovativi a costi più contenuti.

C’è poi la dicotomia che vede la crescita dei segmenti di lusso a fronte di un drastico crollo delle rottamazioni nel 2002, pari al trenta per cento in meno rispetto al 2021. Il dato fotografa una realtà in cui per le strade italiane circolano auto sempre più vecchie, con una età media di 12 anni, più alta rispetto a quella di venti anni fa. 

Sono quasi mezzo milione in meno le vetture rottamate e la progressiva elettrificazione sta portando ad un graduale disimpegno dei costruttori tradizionali dal segmento delle utilitarie. Il segmento A, storicamente molto rilevante in Italia, con quote pari ad un quinto del mercato, ha iniziato ad arretrare, fino a toccare quota 15%, a beneficio dei segmenti auto più grandi (e costosi). 

Crolla quindi, almeno per il momento, il falso mito delle piccole elettriche da città: ad oggi i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi. 

Nelle immatricolazioni del primo trimestre del 2023, la quota Bev (i veicoli elettrici puri) nelle vetture medie e grandi è pari a circa il 13% del totale mercato, contro il 2,6% nelle compatte. Le Bev si confermano, inoltre, più concentrate nelle grandi città: a vincere sono sempre i motori benzina e le auto ibride mild. “Per centrare gli obiettivi fissati al 2035, il nostro Paese non ha alternative a rivedere il peso fiscale sui servizi di mobilità turistica, urbana e  aziendale a basso impatto ambientale”, puntualizza l’Aniasa.