
Il tono del Governatore cambia però quando si parla di Pnrr. “I miglioramenti sono possibili, ma non c’è tempo da perdere per realizzarlo”, ammonisce, perché “rappresenta un raro e nel complesso valido tentativo di definire una visione strategica per il Paese”.
Qui il confronto con l’Europa “è assolutamente necessario nonché utile e costruttivo” osserva Visco. Il Pnrr deve però essere parte di una più ampia strategia di lungo periodo per agevolare la trasformazione della nostra economia. La rende ancor più necessaria – dice – l’ineludibile, duplice sfida che ci attende se si vuole, da un lato, contrastare il cambiamento climatico e i suoi effetti – così deleteri, come drammaticamente ancora una volta dobbiamo oggi registrare – e, dall’altro, stimolare una diffusione ampia e sicura dell’innovazione tecnologica, in primo luogo digitale.
L’inflazione tornerà stabile
L’inflazione tornerà a scendere in Europa e in Italia per effetto della “normalizzazione monetaria” e della restrizione del credito” ma le “ripercussioni sull’economia” saranno “tanto minori quanto più responsabili saranno i comportamenti di tutte le parti che contano, imprese, sindacati e Governi”, ha affermato il Governatore di Bankitalia.
“Nelle contrattazioni nel mercato del lavoro – avverte Visco – va evitato un approccio puramente retrospettivo, poiché una dinamica retributiva che replicasse quella dell’inflazione passata non potrebbe che tradursi in una vana rincorsa tra prezzi e salari”.
Per la politica monetaria, secondo Visco “l’orientamento deve continuare a essere definito in modo da garantire un rientro progressivo, ma non lento dell’inflazione verso l’obiettivo”. E’ quindi importante “tenere la barra dritta della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l’incertezza ancora non dissipata”.

