Accordo raggiunto sul tetto del debito USA

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Nello scorso fine settimana Biden e il capo della maggioranza repubblicana alla camera McCarty hanno annunciato un accordo per sospendere il debt ceiling fino al primo gennaio 2025

In sostanza l’accordo prevede tetti alla spesa, il ritiro della parte non spesa di alcune misure anti covid e la sospensione anticipata della moratoria sugli student loans.

Anche se al limite della scadenza, la Camera dei deputati americani ha approvato il disegno di legge relativo al tetto del debito: siamo vicini all’esito finale, mancando, infatti, solo l’ultimo passaggio al Senato. Il 5 giugno è la data limite, fissata dal segretario al tesoro Yellen, per l’esaurimento del budget e l’insolvenza del governo americano nel far fronte ai propri impegni finanziari.

Il sollievo per il mercato è sintetizzato dai CDS (Credit default Swap) sul debito americano che reagiscono positivamente, con il CDS ad 1 anno che crolla sotto i 55 punti dopo aver raggiunto un massimo oltre i 175 nel momento di maggior stress.

Continuiamo a focalizzarci, tuttavia, sul potenziale effetto dell’entrata in vigore dell’accordo sulla liquidità: il Treasury General Account (TGA), ovvero il conto del Tesoro presso la Fed, dovrà essere ripristinato e rimpinguato con nuovi fondi, verosimilmente attraverso una massiccia emissione di T-Bill; questo drenaggio di liquidità andrebbe a sommarsi alla riduzione del bilancio Fed (Quantitative Tightening), drenaggio che finora è stato controbilanciato dalla spesa del saldo (ora quasi a zero). Questo non è un fattore positivo per le quotazioni degli asset rischiosi e la maggior offerta di titoli governativi potrebbe portare a una nuova crescita dei rendimenti.