Banche dei semi, cosa sono e perché salveranno l’umanità

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Nelle banche del germoplasma vengono conservati milioni di semi che rappresentano alcune delle più importanti varietà di colture disponibili oggi nel mondo

Questi semi sono delle risorse essenziali per superare le sfide del cambiamento climatico e assicurare la sicurezza alimentare alle generazioni future. Sulla remota isola norvegese di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard e a latitudini quasi polari, esiste una delle più grandi “biblioteche” del mondo, che non contiene libri, ma semi.

Il Global Seed Vault è un vero e proprio “caveau” sotterraneo situato a una profondità di circa 120 metri

dalla superficie: qui è stoccato il più alto numero di sementi provenienti da tutto il mondo. Gli esemplari di semi sono conservati in condizioni di umidità stabile, bassa e costante temperatura (circa -18 °C) e in quasi totale oscurità.

Ci sono gli alimenti alla base della diete africane e asiatiche come mais, riso, grano, fagioli dall’occhio e sorgo, ma anche varietà europee e sudamericane di melanzane, lattuga, orzo, patate e moltissimi altri ancora. Attualmente, il Seed Vault contiene infatti più di 1,1 milioni di varietà di semi, provenienti da quasi tutti i paesi del mondo.

Propriamente si tratta di una banca del germoplasma, ovvero di un deposito ex situ di semi, che mira a garantire la preservazione della varietà biologica delle colture e, di conseguenza, la sicurezza alimentare delle popolazioni presenti e future. La banca permetterà infatti che il patrimonio genetico di alcune specie vegetali non venga perso per sempre.

La sua azione sarà sempre più necessaria quando la biodiversità continuerà a decrescere, portando alla scomparsa di alcune specie animali e vegetali. Oppure nell’occorrenza in cui interi territori vengano devastati da eventi estremi e colpiti da siccità. O ancora nel caso in cui l’uomo smetta di coltivare varietà diverse rimpiazzandole con sempre le stesse sementi.

La genetica è infatti un ottimo “strumento” per rispondere alle sfide poste dal declino della biodiversità e dai cambiamenti climatici.

Varietà e specie vegetali diffuse nel mondo – molte delle quali ancora non studiate – sono dotate di caratteristiche di resistenza a condizioni ambientali sfavorevoli, a parassiti o a malattie.

Lo studio del loro genoma e la loro conservazione permetterà alle generazioni future di avere delle sementi “alternative” da utilizzare quando le condizioni ambientali muteranno. Ma non c’è tempo da perdere per “collezionare” questo immenso patrimonio, perché, secondo la FAO, nel corso del ventesimo secolo è scomparso circa il 75% delle varietà locali di molte specie agricole.