LA PETROLIFERA, IL FARO CHE DA 10 ANNI ILLUMINA L’ECONOMIA E L’ECCELLENZA ITALIANA OLTRE ADRIATICO

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Si è svolta, nella sede della società PIA (Petrolifera Italo Albanese), nella provincia regionale di Valona, il Consiglio generale di Confindustria Albania, convocato dal Presidente Sergio Fontana e dalla Direttrice generale Gerta Bilali alla presenza del nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, padrone di casa l’amministratore delegato Stefano Borghesi a capo di una compagnia leader di area vasta nel settore di riferimento della logistica per la movimentazione di greggio e prodotti standard che inaugurò il proprio terminal nel secondo porto più Importante del Paese balcanico nel 2009

La PIA fa parte del Gruppo PIR, Petrolifera Italo Romena, della famiglia Ottolenghi originaria del Piemonte, la quale fin dagli inizi degli anni Duemila ebbe la strategica lungimirante visione di quello che sarebbe stato lo sviluppo strutturale dell’altra riva dell’Adriatico a Sud, sullo stesso parallelo delle altre infrastrutture logistiche dedicate alle materie prime petrolifere e attive nell’area ionica e mediterranea.

Intuizione che si rivelò vincente ma allo stesso tempo anche molto sfidante, in una fase storica molto diversa da quella attuale e nella quale il Paese delle Aquile dell’epoca era tutto da riorganizzare a seguito della caduta del regime totalitario della seconda parte del Novecento e delle turbolenze politico sociali che ne seguirono.
La costanza e la caparbietà vennero comunque premiate, e così nel 2009, esattamente nel mese di giugno, entrò in esercizio il terminal che quattro anni fa celebrò uno speciale compleanno decennale alla presenza del patron del Gruppo PIR Guido Ottolenghi. I lavori costruttivi del vasto impianto furono fin da principio eseguiti secondo principi e stili di eleganza e sinuosità architettonica riassunti e sintetizzati nella suggestiva torre faro che costituisce un riferimento illuminante, dentro e fuori di metafora, nei confronti della straordinaria opera di riqualificazione, anche terziaria e residenziale, di rigenerazione e risanamento di una baia dominata, nel corso del Novecento, da una vetustà fabbrica cinese di soda.

Un terminal avveniristico, frutto di un investimento aziendale di oltre sessanta milioni di euro, che esprime in assoluto uno dei più importanti e indicativi investimenti italiani nella terra delle Aquile e che guarda al resto dei Balcani e a Est grazie a un proprio diretto collegamento ferroviario che forma a tutt’oggi un unicum a livello di macro regione.

Nella fase introduttiva e istituzionale del Consiglio generale, hanno preso la parola, per i propri messaggi augurali e di saluto, il Presidente Fontana, l’amministratore delegato Borghesi, l’Ambasciatore Fabrizio Bucci e il nuovo Sindaco della Municipalità di Selenice Nertil Bellaj, a conferma della indiscussa e anzi decisiva importanza di una armonica e sistemica sinergia pubblico privata per creare, nel rispetto della reciprocità e autonomia dei ruoli e dei principi cardine della responsabilità sociale d’impresa, un quadro di riferimento operativo certo per gli investitori nelle varie fasi dell’avviamento, della gestione e degli eventuali ampliamenti.

Il terminal PIA ha come riferimento il tracciato del corridoio europeo numero 8 Italia Bulgaria, e il suo posizionamento geografico lo pone in naturale relazione con le principali strutture omologhe dell’Italia e della Grecia, oltre che con gli sviluppi prossimi futuri, oramai ravvicinati, della complessiva Albania e della regione di Valona, per quanto riguarda le strategie governative volte a promuovere una crescente diversificazione degli approvvigionamenti e delle fonti energetiche e combustibili, e a dotare al più presto quel territorio, porta d’ingresso dell’Albania centro meridionale e della vicina Grecia, di un aeroporto a carattere intercontinentale in avanzato stato di realizzazione cantieristica.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI