“La situazione è la seguente:
1) il PNRR è già a questo stadio in parte perso;
2) la sanità è sull’orlo del collasso;
3) sull’istruzione (dove l’Italia è penultima in UE) non si sa quale sia il progetto del governo;
4) i salari reali scendono in un paese dove sono già calati del 12% in due decadi;
5) la pubblica amministrazione non riesce a mettere a bando nulla (e per il PNRR dovremmo fare 155.000 bandi);
6) abbiamo i peggiori indicatori in UE sull’inclusione delle donne nel mercato del lavoro;
7) il flusso dei migranti è triplicato e il governo non ha un piano sull’immigrazione.
Possiamo parlare di queste cose? “.
Invece che di Delmastro, Santanchè, le uscite di Sgarbi-Roccella etc, Commissione COVID, attacchi reciproci tra magistratura e politica. Abbiamo fatto delle proposte su ognuno di questi problemi.
Si può avviare un confronto? Perché di questo passo ci toccherà richiamare Draghi. E ho il sospetto che questa volta ci manderebbe a stendere.
Giustamente”.
Lo scrive su Facebook Carlo Calenda, leader di Azione.



