Dopo quanto accaduto a Lecce dei Marsi, nostra intervista al Direttore del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise
Nei giorni scorsi in località La Guardia, nel comune di Lecce nei Marsi, si è verificato un episodio ripreso dalla stampa nazionale riguardante la disavventura vissuta da un gruppo di scout che avevano installato il campo nella zona: un orso nottetempo è entrato nella tenda cambusa con grande spavento per i ragazzi, costretti a raggiungere le auto per mettersi al sicuro, mentre l’orso, cibatosi, è andato via.
Nel far riferimento a quanto accaduto, il Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, ha commentato accusando i capi scout in genere di essere poco responsabili e non sufficientemente attenti quando si campeggia in zone dove c’è la presenza di fauna selvatica.
Abbiano intervistato il direttore Luciano Sammarone.
Direttore, siamo rimasti sorpresi dalla durezza con la quale, facendo riferimento a quanto accaduto, ha lasciato intendere che la responsabilità sia soltanto del capo.
Lei conferma questo?
“No, no. Non ho dato la responsabilità solo al capo. E forse conviene fare chiarezza sul quadro complessivo legato a questa vicenda e devo precisare che il luogo dove si è svolto il campo è fuori dai confini del parco. Quindi noi non abbiamo nessun potere di autorizzare o negare. Diamo un parere che può essere fatto proprio dall’amministrazione comunale, oppure recepito in parte.
Il parere che abbiamo rilasciato già l’anno scorso sostanzialmente dice: si è vero quello è un sito storico dove si è sempre fatto campeggio scout, esattamente come si fa in altre aree del Parco, esempio a Valle Fiorita.
Ma quello di Lecce nei Marsi è un posto particolare, dove passano diversi orsi, quindi i livelli di precauzione dovrebbero essere un poco più alti.
Noi abbiamo detto all’amministrazione comunale di non essere contrari al campo. Volete ospitare gli scout? Benissimo. E’ un’attività sana, intelligente, fatta nella natura da gente volontaria, nell’ambito di un’organizzazione che io conosco per averla vissuta Ma a maggior ragione occorre fare attenzione e adottare ogni precauzione.
In questa vicenda ho messo insieme due aspetti: uno il mio essere stato scout (e sapete che quando si è stato scout lo si resta per tutta la vita). Quando io ho fatto il capo scout, prima di portare i lupetti, che sono i più piccoli, più esposti alle criticità, facevamo le verifiche all’inverosimile .



