VOXONUS PROPONE: “I CONCERTI PER FLAUTO VENEZIANI

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ANTIQUA 2023:
3 settembre ore 21.15
Presso la chiesa di Santa Maria Maddalena
In Piazza Statuto
A Casalborgone (Torino)

VOXONUS PROPONE:
“I CONCERTI PER FLAUTO VENEZIANI
Antonio Vivaldi e Giuseppe Tartini due geni del violino a confronto”
(Concerti con ingresso a offerta libera a partire da 5 euro)

Dopo la pausa estiva, la stagione 2023 di Antiqua riparte il 3 settembre, alle 21.15, presso la chiesa di Santa Maria Maddalena in piazza Statuto a Casalborgone (To). Voxonus proporrà “I concerti per flauto veneziani – Antonio Vivaldi e Giuseppe Tartini due geni del violino a confronto”.

Ingresso a offerta libera a partire da 5 euro.
Per informazioni scrivere all’indirizzo segreteria@accademiadelricercare.com
oppure telefonare al numero 331.1095412
Sito web https://accademiadelricercare.com/

Programma:
Giuseppe Tartini (1692-1770)
Concertino in Fa maggiore (n.3, MS. 9937)
Andante – Largo assai – Presto

Antonio Vivaldi – solo archi (Estro Armonico)

Antonio Vivaldi (1678 – 1741)
Concerto in Re Maggiore “Il Gardellino” RV 428 (Opera X, n.3 – 1728)
Allegro – Cantabile – Allegro

Giuseppe Tartini (1692-1770)
Concerto in Sol Maggiore, (Gro 383)
Allegro non molto – Andante – Allegro

Antonio Vivaldi – solo archi (Estro Armonico)

Antonio Vivaldi (1678 – 1741)
Concerto in sol minore “La Notte” RV 439 (Opera X, n.2 – 1728)
Largo – Presto (Fantasmi) – Largo – Presto – Largo (il sonno) – Allegro

Interpreti:
Maurizio Cadossi – violino solista
Manuel Staropoli – flauti
Silvia Colli, Marco Nocera – violini
Claudio Gilio – viola
Antonio Fantinuoli – violoncello
Maurizio Less – Violone
Ugo Nastrucci – tiorba
Claudia Ferrero – clavicembalo

Nella vasta produzione strumentale di Giuseppe Tartini, si collocano in una posizione numericamente abbastanza rilevante i concerti genericamente denominati per “Flauto”.

In mancanza di un catalogo definitivo di tutta l’opera omnia del compositore Istriano, e alla luce di continue e nuove scoperte, non vi è ancora la certezza sull’originalità di tutte le opere e in alcuni casi nemmeno della loro precisa destinazione strumentale. In particolare, dopo un attento esame dei manoscritti dei 7 concerti per Flauto va subito notato che in 6 concerti la denominazione è precisamente “Flauto Traversiero” (nel caso dei 4 concerti conservati presso la Universitetbiblioteket di Uppsala S-Uu Gimo 291, 292, 293, 294), “Flauto Traverso” nel caso di Gro.384 e “Flauto Traversiere” nel caso di Gro.383 (ambedue conservati presso la Statens Musikbibliotek di Stoccolma).

Caso a parte invece è il concerto in Fa maggiore conservato presso la biblioteca del Conservatorio di Napoli in cui lo strumento è denominato semplicemente “Flauto”. Anche se a prima vista potrebbe risultare sottointesa la destinazione per Flauto Traverso, è caratteristica fondamentale dei compositori, soprattutto della prima metà del Settecento, sottintendere al termine “Flauto” il “Flauto Dolce”.

Il concerto “Gro 383”, in sol maggiore, è denominato come “Concerto a 5” per “Flauto Traverso, Due violini, Viola, Cimbalo con Violoncello. Sull’ultima riga appare l’indicazione “Del Sig. Giuseppe Tartini di Padua”. Il concerto è indubbiamente per flauto traversiere, strumento in 4 pezzi con una sola chiave, che sfruttano una estensione diversa dal precedente concerto in fa maggiore, utilizzando in questo caso anche le note più gravi fino al rè, ma mantendo una estensione in acuto capace di sfruttare tutte le possibilità del flauto dell’epoca. Il flauto traverso infatti attorno alla prima metà del Settecento si afferma sempre più come strumento prediletto da amatori e compositori (certamente grazie anche alla sua flessibilità ed estensione) a discapito del flauto diritto che vedrà il suo declino dopo la metà del secolo.

In questo momento di trasformazione Antonio Vivaldi gioca un ruolo determinante con la pubblicazione per i tipi di “Le Cene” della sua Opera X, i 6 concerti per Flauto Traverso. Nessuno prima di lui aveva pubblicato concerti per Flauto Traverso e vista la sempre più frequente richiesta di musica per tale strumento il buon Vivaldi, sempre attento alle operazioni musicali redditizie, non si lasciò sfuggire l’occasione pubblicando materiale scritto anni prima per la Putte dell’Ospedale della Pietà di Venezia, rimaneggiando alcuni concerti da camera che addirittura annoveravano il flauto dolce come strumento destinatario piuttosto che il Flauto Traversiere. Da quest’opera sono tratti i due famosissimi concerti “La Notte” e “Il Gardellino” che certamente non hanno bisogno di molte presentazioni.