Ricordi, storia ed emozioni raccolti in un piccolo spazio, spesso fotografico-artistico
TORINO – La cartolina postale è un mezzo di comunicazione stringato, pubblico (non si mette in busta e tutti possono leggerlo), per certi versi economico e molto usato negli ultimi due secoli (‘800 ‘900) poi lentamente ridotto e oggi praticamente scomparso, soppiantato dalla posta elettronica – più veloce, gratuita, con più spazio da scrivere e riservata – dagli SMS dei telefonini portatili aventi, più o meno, le stesse caratteristiche delle “mail”, e poi dagli oggi più utilizzati “WhatsApp” gratuiti da mobile o da PC/web, che permettono ancor più ampie possibilità (spedire foto, video, musica…).
C’è poi la cartolina illustrata, in parte ancora in uso, che include uno spazio fotografico e/o artistico: un oggetto complesso e vario, che presenta tre partizioni: dati destinatario e affrancatura, breve spazio per scrivere ed un grande spazio per l’immagine. Alla sua composizione e creazione concorrono più mestieri: editori, stampatori, fotografi o disegnatori, in qualche caso degli artisti, con costi finali che arrivano anche a 1.000-3.000 euro.
Un tempo – non molto lontano – l’editore richiedeva un numero minimo di copie per stampare le cartoline di qualsiasi tipo, in litografia (a base di matrice preparata con sistemi chimico-fisici) o in collotipia“ (con matrici gelatinose ed esposte alla luce), per tenere il prezzo basso, intorno ai 50 centesimi di oggi, ma vi sono state cartoline, semplici e illustrate, che gli amatori hanno pagato parecchio denaro, essendo questo mercato/scambio molto affollato, anche in rete.
Ma quando nacque, chi l’inventò, come si è diffuso nel tempo questo rettangolino di carta così unico e pratico, diventato negli anni oggetto di collezione molto ricercato? Cercheremo di rispondere a tutto questo pur non avendo trovato certezze assolute su quanto vi riferiamo.
La prima cartolina postale al mondo fu – ma su questo non sono tutti d’accordo – quella emessa il 1º ottobre 1869 e inviata tramite le poste dell’Impero Austro-Ungarico, la Correspondenz-Karte, inventata da Emanuel Herrmann, professore di economia all’accademia militare, per far risparmiare i soldati che corrispondevano con le loro famiglie, in sostituzione delle più onerose lettere.
Altri dicono che la prima fu quella proposta in Germania nel 1865 da un funzionario delle poste germaniche, Henrich Von Stephan, ma utilizzata per la prima volta dalle poste austro-ungariche il 1/10/1869. Si trattava di un cartoncino munito di affrancatura da spedire senza involucro a costo ridotto.
Per la cartolina illustrata, alcuni ne fanno risalire la nascita al litografo tedesco Miesler che nel 1796 mise in commercio alcune sue litografie, formato cartolina, a ricordo di Berlino, ma anche qui gli esperti non sono d’accordo. Wikipedia riporta infatti che il titolo di inventore della cartolina illustrata va invece al libraio francese Bernardeau de Sillé-le-Guillaume ch, nel 1870 per primo ebbe l’idea di ornare di disegni e figure le cartoline postali.
Nel 1891 pare anche che un altro francese, Dominique Piazza, abbia ideato le cartoline illustrate con fotografie. La Svizzera nel 1872 per la prima volta utilizzò le cartoline illustrate per promuovere le proprie bellezze turistiche, grazie a Franz Borich, che fu seguito da numerosi imitatori. Una variante sull’argomento fu creata nella seconda metà dell’Ottocento da un tale Dobson, inglese, con la “Christmas-card”, da spedire a Natale; questo pittore ebbe l’idea di dipingere su una cartolina postale figure festose assieme a scritte di auguri, prima di spedirla a un amico. Una curiosità: fu ancora la Gran Bretagna che nel 1902 fu il primo paese a promuovere il divisorio tra indirizzo e scritto (il “divided-back”), sul retro della cartolina, consentendo la nascita della moderna cartolina illustrata. Le cartoline di questo tipo furono ammesse alla corrispondenza internazionale dal Congresso Postale Universale di Roma il 1º ottobre 1907.
E l’Italia?
Un po’ in ritardo, ma anche il nostro Paese, con legge n. 1442 del 23 giugno 1873 introduceva, con lo scetticismo, poi superato, del ministro di allora Quintino Sella, la “Cartolina Postale di Stato”, fissando la tariffa a 10 cent di lira per l’Interno ed a 5 cent per il Distretto (tariffe in vigore fino al 1919). Inizialmente di dimensioni 11,4x8cm, il formato cambiò più volte, come pure il costo arrivando a 20 cent. Dopo una pausa, nel 2014 le Poste Italiane hanno ripreso ad emettere cartoline postali con valore d’affrancatura intrinseco (prefissato a loro insindacabile parere, come per i francobolli!).
Come dicevamo, negli ultimi due decenni del XX secolo il cambiamento apportato dai mezzi di comunicazione – in particolare da cellulari, PC, tablet … – fece decadere l’uso della cartolina come mezzo di scambio per saluti e ricordi, trasformandola prevalentemente in “promo-card” ovvero di promozione turistica o per fini pubblicitari commerciali, qualche volta anche pre-affrancata; molto spesso però, cartoline queste non sono poiché più simili a piccoli manifesti pubblicitari in quanto prive di dimensioni, grammature e spazi per l’affrancatura e per scrivere, quindi non “a norma”.
Pur nelle “difficoltà” di riconoscere una cartolina fra tanta pur valida creatività daremo, per concludere, alcune indicazioni generali.
Le dimensioni “standardizzate” a livello internazionale di una cartolina postale sono infatti di formato chiamato “A6”, ovvero 105 x 148mm. Esse nel merito della vendita e dello scambio si suddividono in “nuove”, “viaggiate” o solo “compilate” e magari affrancate ma non spedite, “personalizzate”, “artistiche”, “di ricorrenza o celebrative”, “pubblicitarie” …
Tutte le cartoline assumono un valore particolarmente elevato se sono rare, se sono cioè state realizzate a tiratura limitata. Ovviamente, per assumere un vero valore col tempo, devono essere in possesso di una dicitura, che indichi appunto la tiratura limitata, su un lato o sul fondo.
Una ultima curiosità: la prima cartolina pubblicitaria italiana fu emessa per la Ditta Ernesto Galeffi di Montevarchi all’inizio XX secolo.
Nella foto, di proprietà dell’autore, due cartoline. Una, rara, col Principe Ranieri III di Monaco e Grace Kelly, con annullo speciale, risalente al secondo giorno del loro matrimonio, il 19 aprile 1956 (l’altro fu il 18 aprile), ed una “Briefkaart” olandese in due lingue (la seconda è l’indonesiano), risalente ai primi del Novecento, con il motto “Ini papan boeat toelis soerat”, (questa è una tavola da “boeat toelis soerat”), altrettanto rara in quanto non scritta e mai spedita.
Franco Cortese Notizie in un click




