OLM – Nature Escape: ospitalità circolare

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In Valle Aurina (BZ), l’energia positiva del primo eco-aparthotel sostenibile dell’Alto Adige

Il carattere di una persona è spesso influenzato dall’ambiente in cui quella persona cresce. Per presentare efficacemente OLM, innovativo eco-aparthotel sostenibile che si appresta ad aprire i battenti l’1 dicembre 2023 con l’ambizione di integrarsi armoniosamente nell’ecosistema di cui è figlio, è allora forse necessario dipingere con le parole un affresco del territorio che ne ha ispirato la concezione e la filosofia.

La natura che ispira

Inserita nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, che insieme a quello degli Alti Tauri e a quello alpino Alpi della Zillertal forma la più vasta unione di aree protette d’Europa, la Valle Aurina è un susseguirsi di pascoli e campanili appuntiti che sembrano indicare all’occhio disattento la corona di circa ottanta vette capaci di raggiungere e superare i 3000 metri in una zona estrema, se per estremo si intende la qualità geografica di trovarsi al confine, nel punto più a nord d’Italia, dove l’Alto Adige incontra l’Austria e si volta per rimirare il Belpaese.

È un luogo con l’acqua nel nome, preso a prestito dal fiume Aurino, e nel corpo, se così si può dire: 35 laghi di montagna, 10 cascate, 120 sorgive di acqua potabile, ruscelli, nevai, torrenti e perfino ghiacciai costituiscono il cuore liquido di un’area che sembra scorrere o galleggiare nella propria bellezza, riflettendo paesaggi che sono un invito costante all’escursionismo o all’alpinismo.

Se in estate attirano e sfidano amanti del contatto con la natura di qualsiasi forma con pareti rocciose, sentieri nei boschi e angoli incontaminati che diventano spazi d’espressione per attività come trekking, nordic walking, arrampicata, pedalate, rafting, kayak e canyoning, in inverno sono due comprensori sciistici – Klausberg e Monte Spicco -, a far vivere emozioni con 76 km di piste e 21 impianti di risalita da 950 a 2.510 metri di altitudine.

L’ecosistema dell’accoglienza

In questo luogo, prima ancora della struttura vera e propria studiata dall’architetto Andreas Gruber, ha preso vita un concetto diverso e nuovo di eco-aparthotel basato sul ciclo della natura e fondato sulla valorizzazione dell’ambiente, la promozione del territorio e l’utilizzo di materiali naturali del posto nel totale rispetto della natura circostante, quali il legno, le fibre naturali e la pietra.

Se l’ecosistema impregna così di fatto i muri di un’avventura che lo accoglie come fonte d’ispirazione, la sostenibilità guida il progetto fin da un design che si integra col territorio e da principi architettonici ispirati a cardini logici e razionali della bioarchitettura, come la filiera corta, la produzione di energia autonoma e l’impiego di risorse idriche, provenienti in questo caso dal pozzo artesiano.

Dalla malga all’infinito

Immaginato o reimmaginato? Il senso del sorgere senza lacerare è in effetti presente fin dalla genesi di un progetto che nasce come ampliamento di un preesistente garnì, anima tradizionale di un edificio di 33 unità.

È il nome stesso a suggerire l’idea ciclica, che esclude la prospettiva della distruzione per promuovere invece quella di un ritorno perenne al passato e al futuro: in dialetto altoatesino, “Olm” ha quel doppio significato di “malga” e di “continuità” che ha guidato la mano e la mente nel disegno di una struttura circolare, del diametro di 110 metri, a evocare l’aspirazione all’infinito, all’eternità, al dissolvimento della conclusione e dell’inizio, all’abbraccio in cui il tempo cinge lo spazio.

All’occhio dell’epoca moderna che rivisita la tradizione alpina della malga, qui evocata tanto nei materiali quanto nell’ambizione di trasmettere non solo il calore ma anche il lusso dell’immersione nella libertà e nel silenzio.

Quasi a rispecchiare con una sottile ironia lo spirito di chi abita le montagne, l’aspetto duro e ruvido di un esterno in calcestruzzo lavato a vista e vetrate a tutta altezza lascia il posto alla morbidezza e all’accoglienza di un interno dominato dal legno. Ed è sorprendente come una struttura imponente nei numeri – che parlano di 4.200 m2 disposti su due livelli con un’area Spa wellness di 500 m2 e appartamenti da due a sei persone – sia in grado di comunicare innanzitutto leggerezza.

Elementi, materiali, stelle

Il fuoco che arde nel camino e l’acqua che scorre nella fontana sono altri due impulsi con cui l’ambiente invita ad accomodarsi nella hall e a individuare nell’aria quel filo invisibile che unisce il passato e il presente. Magari sulla scorta dei prodotti enogastronomici e dei sapori locali in vendita nello shop. O forse sulla suggestione del giardino selvatico con meli, prugni e ciliegi che circondano il laghetto naturale e la piscina esterna, visibili dalla terrazza.

È però seguendo i materiali che l’impressione si fa ancora più forte. Il calcestruzzo, il marmo e la roccia granitica costituiscono la struttura principale della Spa, che offre una vasta gamma di servizi, tra i quali una palestra con sala yoga, una zona relax, una piscina di 1,40 metri di profondità per 25 metri di lunghezza – che prosegue verso l’esterno, dove permette di godere di un rinfrancante bagno open air anche durante le stagioni più fredde, grazie all’acqua riscaldata in inverno – due cabine per massaggi, la sauna al vapore, la sauna finlandese e il percorso Kneipp, con un cammino che comincia al chiuso e termina nel laghetto balneabile in estate, alimentato da acqua naturale priva di cloro, proveniente dal pozzo artesiano.

Ogni elemento è pensato per donare un’esperienza di purificazione e rigenerazione per la mente e il corpo.

Nelle tre categorie di appartamenti – 25 dei quali dispongono di sauna finlandese privata (90 gradi) – il contrasto tra scuro e chiaro è un gioco che coinvolge i pavimenti in legno di larice delle camere e della zona giorno e quelli dell’ampio bagno e della zona benessere. I terrazzi con zona relax non fanno che amplificare la tensione alla fusione con un territorio che si estende anche al cielo e alle stelle.

Energia dal cielo e dalla terra

Ed è proprio dal cielo che arriva un contributo fondamentale alla filosofia ecosostenibile di una struttura a realizzazione CO 2 neutro con impatto zero sul clima e completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Sulla superficie del tetto piano – 2388 m² – sono posizionati 1200 pannelli fotovoltaici di ultima generazione ad alto rendimento, i quali trasformano l’energia solare in energia elettrica, con una resa pari a 510kWp.

Il fabbisogno stimato della struttura ammonta a circa 600000kWh, coperto dalla producibilità stimata dell’impianto fotovoltaico, di circa 600000kWh – rendendo così la struttura completamente autosufficiente, CO2 neutro e a impatto neutrale rispetto alle emissioni sull’ambiente.

Sul terreno adiacente alla costruzione, una superficie di 15.000 m², sono state installate 126 sonde geotermiche (sonde di captazione), che – posizionate con una profondità di 100 metri lineari e con resa equivalente a 36 watt/metro lineare – scambiano calore con il suolo.

Attraverso l’impianto fotovoltaico e l’impianto geotermico, si ha un’efficienza complessiva dell’edificio con emissioni di soli 30 kgCo²/m²a.