In Cina è stata approvata una norma che consentirà alle autorità governative di sequestrare e congelare gli asset di Paesi stranieri
Lo riporta l’emittente “Radio Free Asia”, precisando che la legge sull’immunità degli Stati stranieri è stata approvata il primo settembre dal comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp), la massima istituzione legislativa della Cina, con la formale esigenza di “salvaguardare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della nazione”.
Dalla sua entrata in vigore, il primo gennaio 2024, la legge consentirà alle autorità di Pechino e delle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao di sequestrare o congelare beni di Paesi che abbiano intrapreso azioni simili contro asset cinesi nei loro territori. “Ogni qualvolta uno Stato straniero decida di abolire, limitare o ridurre l’immunità concessa alla Cina, quest’ultima avrà il diritto di adottare contromisure necessarie nel rispetto del principio di reciprocità”, riferisce l’agenzia di stampa statale “Xinhua”.
La legge non pregiudicherà i privilegi e le immunità accordati alle missioni diplomatiche straniere, agli uffici consolari, alle missioni speciali e a quelle istituite presso le organizzazioni internazionali.
Risparmiati anche i privilegi accordati alle delegazioni che partecipano alle conferenze internazionali, e quelli accordati ai capi di Stato stranieri, ai capi di governo, ai ministri degli Esteri e altri funzionari di status comparabile.
L’avvocato di Hong Kong Sang Pu ha analizzato le possibili implicazioni della norma, che potrebbe essere utilizzata come uno “strumento di pressione diplomatica”. “Si tratta di una parte importante della diplomazia cinese dei ‘lupi guerrieri’ e di un altro passo avanti nella sua prepotenza diplomatica nei confronti di altri Paesi”, ha spiegato l’analista.
Durante la riunione tenuta dal Comitato permanente dell’Anp la scorsa settimana è stata inoltre emendata la legge sulle procedure del diritto civile, che ora permetterà alle ambasciate cinesi di raccogliere prove all’estero previa autorizzazione di un tribunale nazionale. Anche l’emendamento entrerà in vigore il primo gennaio 2024.



