Summer School a Bologna dall’11 al 15 settembre, dedicata alla costituzione di parte civile nei processi. Miceli, Cgil: “La formazione crea consapevolezza”
Un programma denso quello che si apre oggi, lunedì 11 settembre, a Bologna. Organizzata dalla Università Alma Mater del capoluogo emiliano romagnolo, ideata e diretta dalla professoressa Stefania Pellegrini che all’interno di quella istituzione accademica ha istituito il primo Master sui beni confiscati intitolato al dirigente sindacale e politico siciliano Pio La Torre. E all’allora segretario del Pci siciliano ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982 è intitolato un Premio, il conferimento dei riconoscimenti dell’edizione del 2023 sarà sempre a Bologna il 13 settembre, nell’anniversario della promulgazione della legge Rognoni La Torre che istituì il reato di associazione mafiosa e la confisca e il sequestro dei patrimoni della criminalità organizzata. Il Premio, voluto dalla Cgil dalla Fnsi e da Avviso Pubblico, verrà assegnato a sindacalisti, giornalisti e amministratori locali che si sono distinti nell’esercizio del proprio lavoro per affermare legalità.
La Summer School
Un’attività formativa universitaria pensata e voluta dalla Cgil: “Aperta a professionisti, sindacalisti e studenti, la Summer School approfondisce, grazie a una modalità intensiva, le tematiche peculiari del mondo del lavoro nelle quali si ravvisa una necessaria connessione con gli studi in materia di legalità. Studiosi, operatori ed esperti delle dinamiche del mercato del lavoro si confronteranno in uno scambio dettagliato di analisi ed esperienze sul campo”.
Il valore dell’appuntamento
“L’esperienza autunnale della Summer School è un’occasione straordinaria”. A parlare è Emilio Miceli, responsabile Legalità della Cgil nazionale, che aggiunge: “Non solo perché fornisce ai nostri gruppi dirigenti consapevolezza e strumenti specifici per fare della legalità uno dei fondamenti dell’agire sindacale. Ma anche perché ci restituisce l’importanza della formazione, e della formazione universitaria, indispensabile se vogliamo esercitare la nostra funzione non solo nella contrattazione e nella tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche come soggetto sociale generale. Penso che dovremmo estendere la collaborazione con l’università anche per altri aspetti della nostra formazione”.



