MADRE TERESA RIUNISCE I BALCANI

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A Skopje, Macedonia del Nord, il Presidente della Repubblica d’Albania Bajram Begaj inaugura il busto dedicato alla Santa Sociale presso l’Ambasciata del Kosovo

È stata un’autentica benedizione quella che ha caratterizzato e accompagnato lo svolgimento del summit dei Capi di Stato dei Paesi balcanici, sia UE che extra UE, riunitisi sotto le insegne del vertice di Berdho Brijuni: un evento plenario che si svolge a cadenza annuale e a rotazione fra le capitali delle Nazioni aderenti.

Il nome trae origine dalle località e denominazioni di Slovenia e Croazia che per prime promossero questa iniziativa multilaterale, una decina di anni fa, con l’obiettivo di favorire occasioni periodiche di confronto e di convergenza sui parametri giuridico legali, economici e sociali nella comune aspirazione dell’adesione alla casa comunitaria europea della totalità dei Balcani ex jugoslavi e albanofoni.

La conferenza, ospitata quest’anno a Skopje in Macedonia del Nord, è stata introdotta da sua eccellenza il presidente della Repubblica Stevo Pendarovski, il quale ha accolto con un messaggio di saluto e buon lavoro i colleghi e omologhi degli altri Paesi della macroregione, fra i quali Bajram Begaj per l’Albania, Vjosa Osmani per il Kosovo e Aleksandr Vucic per la Serbia.

Il vertice, iniziato ieri, si è concluso con l’approvazione di una nota congiunta nella quale si fa riferimento alla transizione ecologica e climatica, al rafforzamento della prospettiva europea e atlantica, alla gestione degli effetti del conflitto in Ucraina e all’importanza di interventi volti a mitigare il fenomeno delle migrazioni giovanili e a costruire un ambiente favorevole alle prospettive di vita e di lavoro delle giovani generazioni della penisola balcanica.

La riunione di Berdho Brijuni si svolge in una stagione molto intensa delle relazioni fra Balcani e Unione Europea, in considerazione della circostanza che il prossimo 18 ottobre la capitale albanese Tirana ospiterà per la prima volta la conferenza del processo di Berlino, un’iniziativa che venne promossa dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel con l’obiettivo di creare una governance nel processo di allargamento e ampliamento dell’Unione Europea con una specifica attenzione ai Paesi sorti dalla dissoluzione della Jugoslavia e dalla caduta del regime stalinista in Albania.

La partecipazione del Presidente Begaj al Summit di Skopje ha permesso di preordinare la cerimonia di inaugurazione del bellissimo busto dedicato alla Santa Sociale Madre Teresa di Calcutta, nata proprio nella capitale macedone e di orgogliose radici albanesi, e quindi come tale punto di incontro fra le tre Nazioni tra loro limitrofe e confinanti.

“Dobbiamo fare nostro, con sempre maggiore determinazione, l’insegnamento di Madre Teresa, secondo il quale ciascuno di noi può fare molto per la solidarietà globale, a partire dall’aiuto prestato al proprio vicino. E questa è la prospettiva dei Paesi che rappresentiamo, al fine di predisporre politiche convergenti che favoriscano la crescita e sostengano l’emancipazione dei più deboli e vulnerabili”.

Attualmente, mentre Slovenia e Croazia fanno parte a pieno titolo dell’Unione Europea, dallo scorso anno Albania e Macedonia del Nord godono dello status di Paesi in regime di negoziato con Bruxelles, mentre la Bosnia Erzegovina ha salutato l’approvazione dello stato di candidata. Montenegro, Serbia e Kosovo hanno infine manifestato la volontà politica di avviare un cammino di avvicinamento e adesione, ma in particolare devono essere risolte le storiche dispute fra Belgrado e Pristina in merito al riconoscimento di quest’ultima.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI